Vladimir Luxuria difesa da un collega tv: “Le sue foto? Nulla di sbagliato”
Alessandro Cecchi Paone difende la Luxuria dagli attacchi social
Nelle ultime settimane ha tenuto banco una polemica sterile nata dagli attacchi delle pecore da tastiera nei confronti di Vladimir Luxuria che ha solamente postato delle foto di lei in bikini. Da lì in poi si è aperto il cielo facendo vomitare tutta la cloaca di cui è capace l’essere umano attaccandola a destra sinistra per la sua persona e per il modo di porsi e chi ne ha più ne metta. Lei stessa in maniera molto intelligente ha messo a tacere le polemiche, ma adesso Alessandro Cecchi Paone rispondendo alla lettera di una sua lettrice (su Nuovo Tv) ha deciso di esporsi: “Non c’è nulla di sbagliato. Le foto? Non c’ho trovato nulla di strano o eccessivo”.
Una lettrice sul piede di guerra: “Sanzionare chi si nasconde sui social dietro nomi finti”
Vladimir Luxuria è stata attivista, politica, personaggio televisivo, ha condotto anche L’Isola dei Famosi (non sa se sarà confermata) e nei giorni scorsi ha pubblicato le sue foto in bikini venendo sommersa da insulti; vittima di un bullismo digitale veramente insopportabile. Una lettrice che ha voluto scrivere alla posta di Alessandro Cecchi Paone sul settimanale sopracitato ha fatto una domanda più che lecita: “Non sarebbe ora di prevedere sanzioni per chi attacca le persone sui social nascondendosi dietro finti nomi? Ebbene per usare i social ci si dovrebbe muovere verso l’autenticazione con nome e cognome. Così facendo le persone, che potrebbero essere querelate o denunciate qualora dovessero commentare con frasi denigratorie, smetterebbero di nascondersi dietro a un sordido nickname.
Vladimir Luxuria difesa. Cecchi Paone dice di non dare importanza alle persone che insultano
Quindi Alessandro Cecchi Paone ha voluto difendere la sua amica e collega Vladimir Luxuria dagli attacchi sui social dicendo che non c’era assolutamente nulla di male nelle foto che aveva deciso di postare su Instagram. E poi aggiunge che “dobbiamo cominciare a non dare importanza a questi poveretti“ che, protetti dall’anonimato, sfogano le loro invidie, repressioni e miserabili pulsioni. Costringerli purtroppo a presentarsi col nome e cognome sarebbe però poco utile inutile, a detta sua. perché scomparirebbero comunque nella loro nullità.