Alberto Angela, mai accaduto prima: “Meraviglie a Pompei girato in 130 minuti”
“Meraviglie a Pompei realizzato tutto d’un fiato” racconto Alberto Angela
Stasera ci sarà una puntata speciale di Meraviglie dedicata alle nuove scoperte di Pompei e ovviamente sarà narrata dal divulgatore d’eccellenza Alberto Angela che ha raccolto l’eredità di suo padre Piero in maniera strepitosa dimostrando una grande capacità di raccontare le meraviglie dell’Italia. Come ha raccontato lui stesso in un’intervista rilasciata sul numero di DiPiù Tv della scorsa settimana: “Lo speciale su Pompei lo abbiamo realizzato tutto d’un fiato in 130 minuti” e lo spettatore avrà modo di viverla come un autentico pompeiano.
Alberto Angela, mai successo prima con Meraviglie: “Più teatro che televisione”
La tecnica del piano sequenza è una delle più famose della settima arte: ci sono opere realizzate con essa ma nascondendo degli strategici tagli di montaggio, e opere, invece, come il film Arca Russa, realizzate interamente così (se si sbaglia, bisogna ricominciare le riprese dall’inizio). Ebbene, Meraviglie a Pompei è stato realizzato tutto d’un fiato, come ha raccontato Alberto Angela: “È più teatro che televisione” e gli archeologi lo hanno aiutato a mostrare le nuove scoperte di Pompei venute alla luce nelle ultime settimane. Si sta parlando di ambienti affrescati, oggetti e testimonianze della tragedia che distrutto tutto. È una città più viva che mai, tutt’altro che morta, e si continuano a fare scoperto ogni giorno.
Speciale Meraviglie – Pompei, le nuove scoperte: “Sito archeologico più bello del mondo”
Lo dice con cognizione di causa, Alberto Angela: Pompei “è il sito archeologico più bello del mondo” perché tutto è rimasto cristallizzato, fermo al giorno della sua distruzione. Ma il conduttore e divulgatore non si ferma qui perché lunedì 3 giugno andrà in onda con Speciale Ulisse – Normandia, 80 anni dallo sbarco dove si parlerà appunto di quei protagonisti che contribuirono alla fine della seconda guerra mondiale. Ai ragazzi mandati in guerra fu chiesto di abbattere la tirannia della Germania nazista e liberare l’Europa dal suo tacco mortale. Moltissimi di loro non sono più tornati a casa dalle loro famiglie, altri sì, e proprio Alberto Angela ha avuto la fortuna di intervistarlo. Si chiama Charles Norman Shay ed è uno dei pochi superstiti dello sbarco in Normandia. Era disarmato perché il suo ruolo era quello di paramedico; lì per il primo soccorso dei feriti, e infatti parlerà delle vite che è riuscito a salvare e dei tanti giovani che gli sono morti tra le braccia. E pensare che la guerra non è mai finita, basti vedere le atrocità perpetrate prima della Russia ai danni dell’Ucraina e poi di Israele che sta commettendo un vero e proprio genocidio.