Pare parecchio Parigi, Pieraccioni: “Film che regalerà emozioni diverse” (esclusiva)
Leonardo Pieraccioni torna al cinema con il nuovo film Pare parecchio Parigi
Due anni dopo Il sesso degli angeli, il toscanissimo Leonardo Pieraccioni torna al cinema con il nuovo film Pare parecchio Parigi. L’artista, al fianco della collega Chiara Francini, ha presentato in conferenza stampa a Firenze il film in uscita oggi giovedì 18 gennaio. A margine della conferenza, Pieraccioni ha parlato in esclusiva a LaNostraTV, soffermandosi sullo sviluppo della pellicola che annovera nel cast anche un gigantesco Nino Frassica, oltre alla bravissima Giulia Bevilacqua. Pieraccioni ha così parlato del film, da oggi disponibile nelle sale e che presto troverà spazio anche sulle piattaforme stereaming:
Leonardo, come è nato questo racconto?
“E’ una storia vera che un mio amico mi ha raccontato 12 anni fa e che da allora ho sempre tenuto in un cassettino, sotto suo consiglio di farci un film. Erano due fratelli che, rimproverati dal padre morente di non essere stati mai una famiglia affiatata, decidono improvvisamente di partire per un viaggio Parigino che da tanto avevano programmato ma che non avevano mai fatto. I due arrivano immediatamente a capire che il padre, ormai molto malato, non avrebbe potuto fare tutti quei km e allora lo misero sul letto della loro roulotte e iniziarono a girare per il loro podere. Il povero padre, ormai, ci credette. Dopo cinque ore lo portarono su una collina, gli fecero vedere le lucine in lontananza di Pisa e dissero che quella era Parigi”.
Ci racconta un aneddoto divertente dal set?
“Abbiamo dovuto invecchiare Nino Frassica di dieci anni, avevamo bisogno di un ottantenne. Il primo giorno di riprese Nino ha indossato questa parrucca che era troppo gonfia, c’era qualcosa che non andava. E lui candidamente ha esclamato: ‘Sembro mia madre’. Siamo scoppiati a ridere, in effetti sembrava proprio un’anziana signora e sarebbe stato impossibile per me riuscire a guardarlo in faccia durante le riprese”.
In questo film notiamo maggior tenerezza. Lo ritiene un film diverso dai suoi precedenti racconti?
“Nei tanti film che ho fatto c’è sempre stato un momento più acceso di tenerezza, ma subito spento dalla parte comica. In questo film, sotto questo punto di vista, mi sono lasciato molto più andare. Poi è ovvio che quando si raccontano queste dinamiche familiari prende il sopravvento la parte emozionale. In ogni famiglia ci sono dei non detti, delle acredine in realtà mai sopite. La mia famiglia non vuole vivere di rimpianti, che è come guidare una macchina che si muove solo in retromarcia”.