Giovanni Falcone e il toccante ricordo della popolare conduttrice: “Impossibile dimenticare quelle immagini”
Oggi è un giorno decisamente particolare. Difatti trenta anni fa c’è stata la strage di Capaci, che ha causato la tragica morte del magistrato. Quest’ultimo è stato celebrato in queste ore sui social, e non solo, da tantissimi politici e personaggi noti, tra i quali anche Barbara d’Urso. Difatti quest’ultima ha pubblicato dapprima su twitter la foto di quell’attentato che ha colpito nel profondo l’opinione pubblica, e nella didascalia ha rivelato di credere sia proprio impossibile dimenticare un dramma di tale portata (il post è disponibile dopo il secondo paragrafo): “Il 23 maggio di trent’anni fa lo ricordo bene. Impossibile dimenticare quelle immagini…”
Barbara d’Urso si lascia andare: “Quella strage rimarrà una ferita profonda”
Successivamente la conduttrice, sempre in questo suo sfogo su twitter, ha anche dichiarato di credere che la strage di Capaci di 30 anni fa in cui è purtroppo morto il famoso e stimato magistrato Giovanni Falcone sarà sempre una ferita profonda ed indelebile per tutti: “Impossibile dimenticare una ferita così profonda…” Ovviamente questo post della presentatrice, la quale è sempre molto attiva sui social per difendere i diritti delle persone LGBTQ+, è stato apprezzatissimo dai fan, che hanno messo subito tantissimi like. Con tutta probabilità la d’Urso renderà omaggio al magistrato anche nella puntata di oggi di Pomeriggio 5.
Strage di Capaci, 30 anni dopo: il commovente post della conduttrice
Barbara d’Urso ha poi concluso questo suo lungo post su twitter lanciando un monito ai suoi follower, e non solo. Difatti la presentatrice di Pomeriggio Cinque ha dichiarato che tutti hanno il dovere di non scordarsi mai questo attentato, che ha tolto la vita a Giovanni Falcone e che ha colpito nel profondo l’intera popolazione: “Noi abbiamo il dovere di ricordare…” Si ricorda che il magistrato è stato vittima di un attentato della mafia che in quel giorno ha fatto scoppiare nell’autostrada nei pressi di Capaci 1000 kg di tritolo. Oltre Falcone sono morti anche sua moglie e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. I feriti sono stati ben 23. La reazione di condanna e di totale sdegno dell’opinione pubblica ai tempi è stata unanime.