Chiara Ferragni si difende: “Non sono una cattiva madre”, affondo ai giornalisti

Chiara Ferragni stufa delle critiche del giornalismo: “Perchè devo essere discriminata?”

Chiara Ferragni è una donna estremamente piena di successo e purtroppo spesso e volentieri viene sommersa dalle critiche anche a causa del suo essere celebre. Nelle ultime ore, dopo essersi recata a New York per questioni professionali, la Ferragni è stata giudicata come madre negligente, ma proprio in virtù delle sue consapevolezze, Chiara ha voluto lasciarsi andare ad un duro sfogo sui social: “Una mamma che lavora perché deve essere giudicata negligente? Una mamma che non dimentica di essere anche donna, moglie, lavoratrice, figlia, amica perché deve essere discriminata?”.

Il successo non toglie valore all’essere genitore. Chiara Ferragni ne è certa e sottolinea: “Ho più tempo di altre donne”

Le critiche fatte a Chiara Ferragni non sono nuove nel mondo dello spettacolo, e spesso le donne sono vittime di quello che viene definito ‘mum shaming’. La Ferragni, a proposito di quanto detto sul suo essere una cattiva madre, ha replicato in prima persona spiegando che proprio grazie al suo lavoro il tempo di esser madre non le manca: “Come madre, imprenditrice e donna ho la fortuna di poter dedicare molto più tempo alla mia famiglia e ai miei bambini di quanto sia concesso alle donne che lavorano sotto un capo, ma non è comunque abbastanza per un certo tipo di giornalismo maschilista e tossico”

Chiara Ferragni per i diritti delle donne ammette: “Dobbiamo fare il doppio”

Il tema del riconoscimento del valore delle donne è ancora estremamente scottante e, soprattutto, ben lontano dal raggiungere un certo grado di equità. Chiara Ferragni, vera e propria icona di questa epoca, nonostante grazie al successo abbia contribuito a far abbattere molte barriere in tal senso, pure ha subito shaming in tal senso. La Ferragni, infatti, ha voluto lanciare un duro messaggio a proposito della condizione femminile: “Noi donne dobbiamo fare il doppio per essere apprezzate la metà. A me stessa e a tutte voi dico: non rinunciamo a lottare e a pretendere di essere considerate al pari degli uomini”.