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Il commissario Ricciardi, Antonio Milo: “Riprese? Non è stato facile” (INTERVISTA)

Scritto da , il Febbraio 8, 2021 , in Interviste
Foto Antonio Milo

Il Commissario Ricciardi è giunta alla terza puntata e i fan invocano a gran voce una seconda stagione. La fiction con protagonista Lino Guanciale ha fatto centro, mixando noir, suspense e un’ambientazione che ci ha permesso di fare un deciso balzo indietro fino alla Napoli degli anni ’30. Il ricco cast della fiction, oltre all’immenso Lino Guanciale vanta anche un altro grande attore, ovvero Antonio Milo, che interpreta il brigadiere Maione, spalla del commissario Ricciardi. Nel passato dell’attore napoletano troviamo grandi partecipazioni a progetti importanti anche della Rai, come L’amica geniale e Il paradiso delle signore, ma anche altre  serie importanti come Gomorra e Distretto di polizia. Antonio Milo ha rilasciato un’intervista esclusiva a LaNostraTv.it.

Antonio, come è stato girare Il commissario Ricciardi?

“Un’esperienza decisamente fantastica, tutti abbiamo avuto grande voglia di dare vita ad un bel progetto artistico. La parte tecnica è stata capeggiata dal grande Alessandro D’Alatri, tutti tenevamo a curare i particolari per rendere al meglio quello che Maurizio de Giovanni ha scritto nel libro. Per me è stato un po’ come essere Alice nel paese delle meraviglie visto che avevo iniziato a leggere i romanzi dieci anni fa. In tempi non sospetti immaginavo nella mia mente questi personaggi ed è stato bello poterci interagire ed interpretare Maione. E’ stata una sorta di sogno”.

Come è stato lavorare con Lino Guanciale?

“Molto bello, Lino oltre ad essere un bravissimo attore è una grande persona. Abbiamo legato da subito e questo ha aiutato anche nell’interpretazione dei ruoli. Vi racconto un aneddoto, io e Lino ci siamo conosciuti prima come personaggi che come persone. Lui è arrivato più tardi di me sul set perchè era impegnato in altre riprese, un giorno io stavo girando nella casa di Maione e mi sento chiamare da Lino vestito da commissario. Mi affaccio sul balcone e gli rispondo: «Commissario scendo subito». Si sono conosciuti prima i personaggi e poi gli attori”.

Lei e Lino siete sempre stati molto attivi anche nell’ambiente teatrale che oggi non sta vivendo giorni semplici…

“Io capisco che ci sono delle esigenze di tutela della salute, ma devo ammettere che c’è stata una grossa ignoranza nei confronti del nostro mestiere. Il teatro è un ambiente sicuro, la gente guarda lo spettacolo in silenzio. Il problema può essere di più il tragitto da casa a teatro, ma non si possono attribuire delle responsabilità a questo mondo. Il teatro è condivisione”.

C’è un personaggio che le piacerebbe interpretare in futuro?

“Direi un personaggio opposto rispetto al brigadiere Maione, mi piacerebbe un ruolo da cattivo. Perchè no”.

Come è stato girare con le restrizioni?

“Non è stato facile, ovviamente ogni volta che usciva un positivo dovevamo fermarci e aspettare due settimane. Questo ha dilatato i tempi di realizzazione, c’è stata una piccola finestra in estate in cui siamo stati più tranquilli ma da settembre sono risaliti i contagi. E’ difficile controllare una troupe di 15o persone. Però nonostante le difficoltà si è tornati a lavorare”.

Il Commissario Ricciardi è un progetto innovativo per la tv italiana, con più componenti che si mescolano come noir, suspense, ambientazione anni ’30. Può fare in qualche modo da apripista questo progetto?

“Credo proprio di sì, con questo progetto la Rai ha alzato l’asticella della serialità. Generalmente questo tipo di serie siamo abituati a vederle su Netflix, Sky o comunque in piattaforme simili. Adesso anche la Rai ha dimostrato di sapersi muovere in tal senso”.

A proposito delle piattaforme streaming, che pensiero ha a riguardo?

“Io sono dell’idea che le piattaforme siano un elemento positivo, non credo che tolgano niente al cinema anche perchè sono convinto che la gente appena potrà tornerà a fare le file al botteghino. Ci sono dei vantaggi, si possono vedere film e serie senza interruzioni e consumare gli episodi in pochi giorni, di conseguenza per noi del settore dovrebbe esserci più lavoro. Inoltre danno la possibilità di scegliere in base ai propri gustiLe vedo come un grande stimolo”.

Lei ha lavorato con grandi attori, è legato a qualcuno di loro in particolare?

“Ho lavorato con tanti grandi artisti, lo stesso Lino ha fatto una grandissima prova ne Il commissario Ricciardi, dimostrando un rigore professionale di grande spessore. Bravissimo anche Luca Zingaretti, attore con il quale ho lavorato e del quale ho grande stima. Spero presto di lavorare con Favino, è un grande del nostro cinema”.