Roberto Poletti, duro avvertimento a La vita in diretta: “Il guaio è…”

La vita in diretta, Roberto Poletti lanca un duro avvertimento: “Il guaio è quello!”

L’America, si sa, è praticamente dall’altra parte del mondo. Eppure il Nuovo Continente spesso presenta con anticipo dei contrasti che caratterizzeranno anche la nostra situazione politica e sociologica. Oggi ci siamo svegliati con le immagini delle violenze al Campidoglio americano, che sono addirittura costate la vita per 4 persone. Roberto Poletti, nella puntata di oggi de La vita in diretta, ha voluto richiamarci ad un momento di riflessione con un duro avvertimento:

È quello il guaio, che arrivi qualcuno e approfitti del disagio della gente.

In questo modo il giornalista ha condiviso con Alberto Matano, e con tutti i telespettatori di Rai1, il timore che qualcuno possa arrivare e giocare con il disagio che la crisi scatenata dalla pandemia ha diffuso all’interno della popolazione. Siete d’accordo con la posizione di Roberto Poletti?

Roberto Poletti sulle rivolte in America: “Dobbiamo stare attenti”

Nella puntata di oggi de La vita in diretta, dunque, Roberto Poletti, ospite in studio di Alberto Matano, riferendosi alle violente immagini che ci giungono oggi dagli Stati Uniti d’America, e che ci lasciano quasi senza fiato, ha voluto riflettere su quella che è la situazione del nostro Paese:

Dobbiamo stare attenti, è un periodo particolare, la gente non ha da mangiare.

E un popolo affamato, si sa, è maggiormente portato a dimostrazioni violente o a seguire le scelte di un leader sconsiderato. Questo è quello che sembra stia succedendo oltreoceano.

La vita in diretta, Roberto Poletti: “Gran parte della gente che segue questa massa di fanatici è in buona fede”

In un’altra recente puntata de La vita in diretta, Roberto Poletti aveva tuonato. Adesso, invece, dopo le rivolte al Campidoglio americano, il giornalista ci tiene a sottolineare un aspetto non secondario della situazione:

Gran parte della gente che segue questa massa di fanatici è in buona fede.