Andrea Delogu tuona a La vita in diretta: “Notizie non vere”

La vita in diretta, Andrea Delogu tuona: “Bisogna smetterla di far girare notizie non vere”

Reduce da una brillante esperienza alla conduzione, al fianco di Marcello Masi, de La vita in diretta Estate, Andrea Delogu, potremmo dire, è rimasta di casa. Infatti, di tanto in tanto, continua ad essere ospite di Alberto Matano nel segmento ‘pop’ della trasmissione. In questi giorni difficilissimi, nei quali siamo chiamati nuovamente ad affrontare un’ondata violenta di contagi da coronavirus, la parte più leggera del programma deve essere comunque spesa per l’analisi della situazione. Proprio su questo argomento, Andrea Delogu tuona:

Dico per tutti: sarebbe giusto smettere di far girare comunque delle notizie non vere che allarmino ancora di più.

La conduttrice ha in questo modo manifestato il proprio scontento nei confronti di tutte quelle persone che tendono a fare inutile allarmismo. In questo momento, sembrerebbe dire, abbiamo bisogno di restare lucidi e di darci una mano l’un l’altro.

Andrea Delogu confessa a La vita in diretta: “C’è tanta preoccupazione”

Alberto Matano, a La vita in diretta, ha il compito sacrosanto di mettere in guarda i cittadini dalla pericolosità di questo virus che non smette di mietere vittime. L’altra faccia della medaglia, però, l’ha illustrata per bene, nella puntata di oggi, Andrea Delogu, tornata per un giorno, potremmo dire, tra le mura della casa televisiva in cui ha trascorso le ‘vacanze’. La conduttrice si è scagliata contro quanti facciano dell’allarmismo uno strumento per creare ulteriore scompiglio. Andrea Delogu ha confessato:

C’è già tanta preoccupazione.

La vita in diretta, Andrea Delogu: “Ho chiamato duecento persone in due giorni”

Di recente, Andrea Delogu aveva lanciato un appello importante. Nella puntata di oggi de La vita in diretta, invece, ospite di Alberto Matano, la conduttrice ha voluto mettere in guardia i telespettatori dai falsi allarmi, sempre più frequenti, raccontando la propria esperienza:

Ho chiamato duecento persone in due giorni per accertarmi che stessero bene.