Vivi e lascia vivere, Lorenzo Lancellotti: “Elena Sofia Ricci persona squisita” (INTERVISTA)
Napoletano doc, Lorenzo Lancellotti (foto di Emanuela Marino) ha solo ventitré anni ma è già un attore molto affermato. Dopo il successo ottenuto al cinema con ‘5 è il numero perfetto’, si è infatti affacciato alla platea televisiva vestendo i panni di Toni da giovane (ossia il personaggio interpretato da Massimo Ghini) nella fiction Vivi e lascia vivere, con protagonista Elena Sofia Ricci (Laura), in onda attualmente ogni giovedì in prima serata su Rai1. Attore, doppiatore, ma anche aspirante regista, come lui stesso ha raccontato a noi de LaNostraTv. Di seguito, l’intervista completa:
Ti sei fatto conoscere dal pubblico di Rai1 nelle ultime settimane recitando nella fiction Vivi e lascia vivere, con il ruolo di Toni da ragazzo (il personaggio interpretato da Massimo Ghini), nei flashback della sua storia con Laura (Elena Sofia Ricci). Raccontaci la tua esperienza sul set…
“Divertentissima! Pappi è un regista competente e con le idee chiare, una persona a cui piace regalare sorrisi in ogni momento, soprattutto quando colleghi e troupe erano stanchi al termine di una giornata di lavoro. Io ed Emma (Quartullo, ndr.) abbiamo girato tutte le nostre scene in pochissimi giorni ed entrambi eravamo molto dispiaciuti non siano stati di più: si respirava un’atmosfera assai distesa e positiva”.
Com’è stato condividere il set con attori del calibro di Elena Sofia Ricci e Massimo Ghini per Vivi e lascia vivere, ma anche con Toni Servillo, Carlo Buccirosso e Valeria Golino, con i quali hai recitato nel film per il cinema ‘5 è il numero perfetto’?
“Avendo ruoli appartenenti a due storylines differenti, con Elena Sofia e Massimo mi sono beccato giusto un paio di volte sul set. Ho avuto però modo di conoscere più a fondo Elena Sofia, una persona davvero squisita, sempre pronta a spendere un po’ del proprio tempo nel donare consigli a chi, come me, sta cercando la propria strada nel complesso mondo della recitazione. Recitare al fianco di Toni (Servillo, ndr.), poi, è stato qualcosa di fiabesco. Un sogno che prendeva la consistenza del reale. Ho cercato di ‘rubare’ quanto più possibile dalla sua professionalità, anche nei più piccoli dettagli durante le attese vissute insieme sul set. Tra l’altro, il fatto che sia stato proprio lui, insieme a Igort, a scegliere me per il ruolo di Nino, mi ha riempito di orgoglio e di felicità. Ogni volta che ci penso mi vengono i brividi. Come anche l’aver condiviso dei momenti con Carlo (Buccirosso, ndr.), uno degli attori che hanno colorato la mia infanzia, e la stessa Valeria (Golino, ndr.), persona dolcissima, che mi ha piacevolmente colpito, fantastica”.
Nella fiction Vivi e lascia vivere hai recitato anche accanto a Emma Quartullo, la figlia di Elena Sofia Ricci. Secondo te, nel mondo dello spettacolo, può essere più un privilegio o un rischio essere un figlio d’arte, soprattutto quando ci si trova a lavorare con un genitore, com’è successo in questa fiction ad Emma, ma anche a Leonardo Ghini, figlio di Massimo?
“Molte volte credo possa essere un’arma a doppio taglio, in tutti i contesti: può offrirti tante più occasioni per farti conoscere prima e più facilmente, ma può anche crearti parecchie difficoltà nel fronteggiare il peso del confronto e nel rischiare di passare per raccomandato. Emma è un vero talento, uno di quelli che l’occasione è bene che l’abbia. Come ha detto Pappi, ha da subito centrato il mood di Laura. È stato facile recitare con lei. Recitare coi bravi lo è sempre”.
Prima del debutto su Rai1 di Vivi e lascia vivere, sei stato impegnato sul set del docu-film ‘Pompei e i suoi miti’. Parlaci di questo progetto…
“Pappi ha avuto un’idea fantastica per raccontare alcuni miti raffigurati nei reperti di Pompei. Non posso aggiungere molto, anche perché con l’emergenza causata dal virus si naviga a vista in tutti i settori. Posso soltanto dire che si preannuncia una vera figata, un guizzo artistico che affascinerà profondamente gli spettatori!”.
Attore, ma anche doppiatore, nonché vincitore del contest ‘Una voce oltre il buio’. Hai inoltre recitato nel film ‘The Happy Prince’. Insomma, una carriera tutta in ascesa per te, pur avendo ancora solo ventitré anni. Hai sempre sognato di diventare un attore o da bambino immaginavi un futuro diverso a livello professionale?
“Già da bambino mi ero reso conto di essere molto portato per la recitazione, ma poi sono stato preso dallo studio scolastico prima e universitario poi, ai quali ho dato sempre molta importanza. La fiamma mi si è riaccesa anni dopo, durante l’ultimo anno di liceo. Pian piano ho capito quanto tenessi a questa meravigliosa ossessione. Ho capito che nella mia vita non sarei felice se non facendo l’attore. E un giorno, magari, anche il regista…”.
Siamo reduci da due mesi molto difficili, anche se ora le cose stanno andando pian piano verso una normalità, seppur diversa da quella alla quale eravamo abituati: come hai trascorso il lungo periodo del lockdown?
“Ne ho approfittato vedendo una bella quantità di film e serie che erano nella mia watchlist, studiando libri di sceneggiatura e distraendomi con la Play e con le chiacchierate con la mia ragazza. La distanza sociale può aiutare a far capire quanta importanza hanno le persone nella nostra vita e a fare delle riflessioni su se stessi. Per alcuni versi mi sento cambiato, arricchito. E più che pronto per nuove avventure!”.