Vittorio Feltri critica duramente La Vita In Diretta: “Fa schifo”
La Vita In Diretta, la dura critica di Vittorio Feltri: “Fa più schifo di quella registrata”
Vittorio Feltri oggi si è travestito da critico televisivo e ha sparato a zero su La Vita In Diretta di Lorella Cuccarini e Alberto Matano e non solo. A essere preso di mira è stato anche Diario di casa, programma televisivo per ragazzi e bambini in onda ogni giorno alle ore 14 condotto da Armando Traverso e Carolina Benvenga che spiegano il coronavirus ai più piccoli. Ancora, è stato durissimo con Tagadà di Tiziana Panella senza risparmiare nemmeno i partenopei. Ha scelto di condividere il suo duro pensiero sul suo profilo Twitter scrivendo dei tweet di fuoco contro le tre trasmissioni sopra citate e contro i personaggi napoletani. Insomma un attacco diretto nel pieno stile Vittorio Feltri. “La vita in diretta fa più schifo di quella registrata” ha scritto Feltri sul suo profilo, tuonando senza se e senza ma sulla trasmissione.
Vittorio Feltri contro Diario di casa: “Trasmette idiozie raccapriccianti”
Vittorio Feltri nelle vesti di critico televisivo non ha risparmiato davvero nessuno! Anche se ultimamente lo abbiamo visto prendere le difese di Barbara d’Urso. Prima La Vita In Diretta, poi è stata la volta del programma dedicato ai più piccoli: “Diario di casa è dedicato ai bambini chiusi in casa. Trasmette idiozie raccapriccianti che rompono più del virus“. Il direttore di Libero è da sempre noto per i suoi metodi poco diplomatici ed i suoi tweet diretti quindi nessuna novità fin qui anche se non si sanno le motivazioni che l’hanno spinto a scrivere.
Feltri duro contro Tagadà e Tiziana Panella: “Banalità impressionanti”
Su Tagadà, il talk che va in onda il pomeriggio sul canale La7, Vittorio Feltri ha affermato che: “Non è una brutta trasmissione: è una boiata pazzesca. Tiziana Panella è bravissima nel distillare banalità impressionanti“. Ha poi concluso spendendo qualche parolina anche sui partenopei. “Ho vissuto a Napoli i giorni più allegri, città che amo e so essere stata la capitale della cultura europea. Ma anche tra i partenopei ci sono i fessi“.