Io e Te, Pierluigi Diaco a Gigi Marzullo: “Tristezza incredibile”
Gigi Marzullo fa una confessione a Io e Te. Diaco: “E’ di una tristezza incredibile”
Da sempre relegato nelle ore più buie della notte, Gigi Marzullo quest’oggi ha fatto una capatina in pieno giorno per un’intervista a cuore aperto a Pierluigi Diaco che fino a settembre condurrà Io e Te con la partecipazione di Valeria Graci e Sandra Milo per poi spostarsi in seconda serata dove si avrà maggior libertà di trattare argomenti più scomodi. Quest’oggi Gigi Marzullo si è raccontato tra infanzia e professione confessando una cosa che ha sconvolto il conduttore: “La mia cucina è chiusa. Io e mia moglie andiamo sempre al ristorante, oppure usiamo il microonde. Per il caffé usiamo le cialde”. Pronta la reazione di Pierluigi Diaco:
“Scusami, Gigi, ma questo è di una tristezza incredibile. Alla fine la tua parte da disadattato è venuta fuori”
Pierluigi Diaco a Gigi Marzullo: “Dentro di te abita Marilyn Manson”
Di solito non ama farsi intervistare, ma Gigi Marzullo a Io e Te ha fatto un’eccezione solo per Pierluigi Diaco che più volte durante l’intensa intervista l’ha definito “Il Marilyn Manson della Rai”. E a ben dire, tra l’altro, visto che nella sua vita di trasgressioni ne ha fatte anche se si vivono, ma non si raccontano. Una di esse è stata quando si è travestito da Zorro al Bagaglino con Pippo Franco o quando ha confessato di aver marinato più volte la scuola per andarsi a stendere su di un prato accanto a una bella donna. Oltre a questa confessione ha aggiunto che va bene corteggiare in maniera contemplativa, ma poi arriva anche il momento del goal. Pierluigi Diaco: “Il momento del goal? Ma siamo su Rai Uno!”. Stesso rimprovero che Diaco aveva riservato anche a Giuliana De Sio.
Io e Te, Gigi Marzullo rivela: “La morte è un’ingiustizia”
A Io e Te Gigi Marzullo ha fatto una confessione che ha spiazzato Pierluigi Diaco: “La morte è un’ingiustizia. Vorrei vivere fino a quindicimila anni”. Il conduttore di Io e Te ha replicato, scherzando: “Vuoi condurre per altri centocinquanta anni i programmi della notte? Poveri telespettatori!”.