Fiorello, Panariello, Checco Zalone: è la rinascita del varietà?
“E datemi Fiorello e Panariello alla tivù/ sono l’Italiano medio/ nel blu dipinto di blu … ” recitava il ritornello di una hit di qualche anno fa degli Articolo 31 e intitolata appunto L’italiano medio. Era il decennio scorso quando il toscano Giorgio Panariello imperversava il sabato sera su Raiuno con le fortunate stagioni di Torno sabato al fianco di Tosca d’Aquino – ricordate l’irresistibile “Giorginooo?” – e del maestro Paolo Belli, ora passato alla corte di Milly Carlucci: ospitoni internazionali, ospiti italiani presi dal cinema, dalla tivù, dallo sport, una sequela di personaggi interpretati dall’attore che andavano da Pio Bove a Renato Zero a Naomo, quest’ultimo unico sopravvissuto grazie agli spot di una nota compagnia telefonica. Lo show andava in onda da diverse località italiane dal Nord al Sud Italia e riscuoteva un grandioso successo di pubblico sin dal debutto con 7.343.000 spettatori con uno share del 32,27%, roba che Maria De Filippi nonostante il perenne trionfo del sabato sera con C’è posta per te può solo sognarsi. Oddio, non è che per Giorgio quello show si rivelò tutto rose e fiori: dalle accuse di volgarità lanciate dal quotidiano cattolico Avvenire fino alla celeberrima definizione della “tv deficiente” per bocca della moglie dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la signora Franca. Il 27 settembre Panariello dà il via nonostante le critiche a Torno sabato e tre per scrollarsi di dosso quella pesante critica e non ce n’è per nessuno: ancora una volta il protagonista di Bagnomaria si conferma un sanguinario: solamente la conduzione dello sfortunato Festival di Sanremo 2006 al fianco di Ilary Blasi e di Victoria Cabello offuscherà la sua stella.
Da quel momento in poi per Giorgio Panariello incomincia una fase discendente: sparisce dal tubo catodico concedendosi solo qualche ospitata dall’amica Raffaella Carrà, per il resto si dedica al teatro e al cinema, meglio in quest’ultimo caso al fianco di Vincenzo Salemme. Poi finalmente a margine della presentazione dei palinsesti Mediaset, Canale 5 annuncia che il comico toscano ripartirà a gennaio 2012 con un varietà e la conferma arriva durante la prima di Chiambretti Muzik Show, aggiungendo che Laura Pausini sarà protagonista di una delle sue puntate. Checco Zalone rappresenta invece il presente, se non il futuro: già re incontrastato della commedia italiana – l’ultimo film Che bella giornata avrebbe superato negli incassi La vita è bella – anche Luca Medici tornerà sulla rete che lo ha consacrato come comico in un one man show organizzato in due puntate, a dicembre. E’ probabile che Zalone proponga qualche personaggio del suo Resto Umile World Tour 2011 come Kekko Silvestre ovvero il cantante dei Modà e la divertente imitazione di Roberto Saviano. Per Checco si era parlato anche di un suo approdo al Festival di Sanremo dell’anno prossimo come spalla comica di Gianni Morandi, ma pare che l’eterno ragazzo non l’abbia voluto per l’eccessiva volgarità riscontrata nei suoi monologhi. In effetti non siamo davanti a un comico “per famiglie” …
E poi c’è naturalmente lui, il più grande comico italiano alla stregua di Roberto Benigni: stiamo parlando di Fiorello, tornato a sette anni di distanza dal suo ultimo one man show con Il più grande spettacolo dopo il Big Bang. Rosario ha chiamato a raccolta gente come i Negramaro, Giorgia, Tony Bennet, Caparezza, Jovanotti, lo stesso Benigni: uno spettacolo costato la bellezza di dodici milioni di euro. Alla faccia della crisi direbbe qualcuno: ma non tanto, con i ricavi pubblicitari la Rai potrebbe incassare molto di più. E’ la rinascita del varietà? Pare proprio di sì, in un momento storico dettato dall’incertezza e dalla finanza. A patto che si spenda.