Sanremo 2018: protesta fuori l’Ariston. Sostegno a Lo Stato Sociale
Lo Stato Sociale, Sanremo 2018: il supporto e la protesta
Che Festival di Sanremo sarebbe senza nessuna protesta! ‘Il nostro voto unico va allo Stato Sociale’: è questo lo striscione del gruppo di protestanti dei licenziati del gruppo Fca di Pomigliano d’Arco avvenuta in serata. Le tute blu hanno voluto ringraziare pubblicamente il gruppo musicale de Lo Stato Sociale per aver indossato ieri sera sul palco dell’Ariston le magliette con scritto i nomi dei cinque lavoratori della Fca licenziati nel 2004, dopo una protesta nella quale fu simulata il suicidio del dirigente d’azienda Sergio Marchionne, e reintegrati in fabbrica dopo la sentenza avvenuta nel 2016:
“Ci hanno reintegrati però Marchionne ci ha dispensati dal lavoro, mettendoci a salario pieno solo per allontanarci”.
Sono queste le dichiarazioni rilasciate da uno degli operai presenti a Sanremo ai microfoni de Il Fatto Nisseno, una testata giornalistica online, presenti nella città dei Fiori in occasione del Festival della musica italiana. Lo Stato Sociale è in gara a Sanremo con il brano “Una vita in vacanza”, nel quale viene criticato tutti il tempo passato a vivere per lavorare invece di lavorare per vivere.
Festival di Sanremo: operai protestano e sostengono Lo Stato Sociale
Tra qualche minuto Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino daranno il via alla finale di Sanremo 2018. Un grande Festival della musica italiana sopra a ogni aspettative, anche in termini di share. Se all’interno dell’Ariston è tutto pronto per la grande finale, davanti al teatro il gruppo di lavoratori dello stabilimento Fca di Pomigliano d’Arco hanno esposto il loro sostegno a Lo Stato Sociale, la band bolognese formata da Lodovico Guenzi, Alberto Cazzola, Francesco Draicchio, Matteo Romagnoli, Alberto Guidetti ed Enrico Roberto. Ai microfoni de Il Fatto Nisseno, uno dei lavoratori ha dichiarato che, dopo aver esposto un problema grave all’interno della Fiat dove due dei suoi colleghi si sono suicidati, sono stati licenziati e hanno vinto la causa grazie all’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Gli operai sono stati reintegrati ma allontanati dal posto di lavoro:
“Dopo essere stati due volte da Mattarella, non abbiamo ottenuto nessuna risposta e per questo chiediamo al Presidente della Repubblica di risponderci”.
Gli operai desiderano ritornare in fabbrica:
“Vogliamo che il nostro salario pieno venga dato anche ai nostri colleghi del gruppo Fiat perché le migliaia di euro che guadagna (Mattarella, ndr) sono soldi guadagnati con il sudore delle catene di montaggio”.
Il video è disponibile sulla pagina Facebook de Il Fatto Nisseno.