Pino Daniele, in uscita raccolta con brani inediti: speculazione o commemorazione?
Morto Pino Daniele: Napoli sotto shock
Correva il quinto giorno del 2015 quando una notizia, a notte fonda, lasciò senza parole l’intera popolazione italiana, gente comune ed artisti affermati, ma in particolar modo la cittadinanza napoletana: Pino Daniele muore stroncato da un infarto all’età di 60 anni. Inutili le corse in Ospedale, sbagliate alcune scelte, rabbia e dolore erano la cornice di questo evento che ha scosso un po’ chiunque. Nelle strade di Napoli, dove in quei periodi fa da padrona la gioia dei bambini che spensierati attendono la Befana, si percepiva la sensazione di una città morta, una città in lutto che stava perdendo uno dei suoi pezzi più rappresentativi, una popolazione fortemente sconvolta ed unita in un dolore divenuto denominatore comune tanto da scendere in Piazza Plebiscito in migliaia per l’ultimo saluto tanto voluto dai suoi conterranei. A quasi un anno dall’evento drammatico, però, la pagina Facebook di Pino Daniele gestita da parenti, cari e staff che hanno dato vita alla “Fondazione Pino Daniele” ha lanciato una news che sta facendo chiacchierare.
Pino Daniele, in uscita la raccolta speciale con chicche inedite. Commemorazione o Speculazione?
Il 4 Dicembre uscirà una raccolta che consta di 6 dischi con un libro di 60 pagine, contenente 6 foto inedite e 6 canzoni inedite, mai pubblicate: “Napule se scet’ sotto ‘o sole”, “Mannaggia ‘a morte”, “Stappi-stopotà”, “Figliemo è nu buono guaglione”, “Na voglia ‘e jastemmà” ed un brano strumentale senza titolo. Si intitolerà “Tracce di Vita” proprio in memoria dell’artista che ha lasciato nel suo ricordo non solo canzoni, note ed accordi ma anche emozioni, sentimenti e lezioni di vita ed il tutto sarà inserito in un libro nel quale è narrata la storia di “un percorso emozionale di un ragazzo a cui piaceva il blues“, come citano alcune righe estratte dal testo. All’arrivo della notizia il dubbio che si insinua nel pubblico è il classico delle raccolte post-morte: vera commemorazione o speculazione di cattivo gusto? E’ risaputo, infatti, che dopo il decesso spesso si consideri un cantante molto più di quanto non lo si abbia fatto quando era in vita e ciò, chiaramente, sarebbe un punto di partenza ottimale per presagire un boom di vendite e da qui sorge il dubbio maligno che però viene, invece, allontanato dalla gioia dei fan che, invece, in questa iniziativa vedono qualcosa di speciale, un modo per sentire Pino ancora vivo e per renderlo, per quanto possibile, ancora più eterno attraverso la sua musica. Numerosi, infatti, i messaggi arrivati sulla pagina Facebook che recitano “Ecco di cosa avevamo bisogno dopo la sua morte“.