The Kolors e l’affermazione (infelice?) sul collega Marco Carta: passo falso?
Dopo aver trionfato nell’ultima edizione del talent show Amici di Maria De Filippi, aver venduto migliaia di copie piazzandosi al terzo posto nella classifica italiana degli album più venduti nel primo semestre 2015 con Out e dopo aver vinto la prima tappa del Coca Cola Summer Festival, i The Kolors non sembrano voler rinunciare a godersi il loro meritato successo e così affrontano il loro tour estivo che li vede suonare in tutta Italia. Dopo l’esperienze (sold-out) di Roma e Genova, ieri è stato il turno di Milano; i ragazzi sono stati, infatti, ospiti dell’Estathè Market Sound.
Per l’occasione la band è stata intervistata da una rappresentante della rivista Vanity Fair. Nel corso di quest’ultima, il frontman Stash si è lasciato andare a delle confessioni uniche che hanno riguardato sia l’esperienza interna alla scuola più spiata d’Italia che quella immediatamente esterna. “E’ stata inebriante“: queste le parole usate dal cantante dei The Kolors per descrivere l’emozione provata nel cantare di fronte a tante persone che accompagnavano la sua voce con i loro cori di sottofondo.
Parlando del programma dal quale sono usciti, invece, il frontman si è lasciato andare ad una dichiarazione ambigua: “Non è vero che se vai ad Amici ti fanno fare solo cose alla Marco Carta. La gavetta del futuro è quella e noi ci abbiamo trovato un ambiente molto rock and roll perchè ci hanno lasciato fare quello che volevamo“. Soffermiamoci sulla prima parte della frase, quella in cui si chiama in causa il collega cantante dalle stesse “origini artistiche“: cosa avrà voluto dire Stash?
Le ipotesi possono essere due: attacco alla musica neo-melodica suonata dal cantante vincitore del 59° Festival di Sanremo oppure una semplice citazione per sottolineare il fatto che dallo stesso programma possono uscire diversi generi musicali e intraprendere differenti carriere. Nelle parole del frontman dei The Kolors si possono leggere entrambe le supposizioni: ci sarà chi intravederà in esse una critica nei confronti del collega cantante Marco Carta e considererà questa uscita di Stash un primo passo falso e ci sarà chi, invece, considererà l’affermazione “incriminata” semplicemente un parallelo tra due mondi musicali diversi senza considerare l’uno superiore all’altro.
Certo è che un dubbio rimane: perchè, tra i tanti cantanti usciti dallo stesso talent show, citare proprio Marco Carta?