X


La vita in diretta, Franco Di Mare si racconta: dall’angelo di Sarajevo ad oggi

Scritto da , il Aprile 20, 2015 , in Interviste Tag: , ,
foto Franco Di Mare

Dopo un’apertura dedicata alla cronaca e all’attualità, La vita in diretta, sulla scia dell’informazione ha aperto lo spazio dell’intervista con la storia di un protagonista d’eccezione: Franco Di Mare. Il volto simbolo di Unomattina è ritornato nello studio 3 di via Teulada, questa volta non nelle vesti di conduttore ma di ospite. Dagli esordi, ai racconti di guerra, fino ad arrivare alla bambina salvata a Sarajevo. Il giornalista, ai microfoni di Cristina Parodi, si è raccontato come un libro aperto, svelando le sfaccettature delle sua vita con il sorriso sulle labbra e la sensibilità di sempre.

Dopo l’intervista shock di Massimo Lopez di giovedì, che ha raccontato di essere stato la causa dello scioglimento del Trio comico con Tullio Solenghi e Anna Marchesini, le confessioni a cuore aperto di Alvaro Vitali, che sogna un ritorno in grande stile di Pierino nelle vesti di prete, e l’irrefrenabile comicità di Max Tortora, che con i suoi modi ha conquistato Cristina Parodi, oggi il giornalista di Rai 1 si è raccontato senza risparmiarsi. La conduttrice ha cercato subito di svelare qualcosa sulla vita privata del suo ospite, introducendo l’argomento gelosia. “Io sono molto geloso, mia moglie Alessandra non lo da a vedere ma lo è lo è”.

Dalle vicende di cuore i riflettori de La vita in diretta si sono spostati, in modo anomalo, sulle scarpe di Franco Di Mare. “La mia insegnante di giornalismo di Napoli – ha ammesso il conduttore – diceva sempre che un buon cronista si vede dalle scarpe: se sono bucate vuol dire che è bravo, perchè va per strada, mantiene il contatto con la gente e con l’informazione”. “Napoli è una terra di frontiera – ha poi proseguito il giornalista – bene e male convivono insieme, impari il linguaggio della strada e quello dei quartieri nobili, questo in un certo senso ti da una marcia in più”.

Dai temi leggeri l’intervista è poi andata in profondità, all’esperienza da inviato di guerra del 59enne partenopeo. “Sin da bambino volevo diventare un giornalista di guerra – ha dichiarato Franco Di Marenegli anni ’90 non voleva andare nessuno nei luoghi dei conflitti perchè era pericoloso”. Poi ha proseguito: Sarajevo mi ha cambiato la vita”. E’ nella capitale della Bosnia che l’inviato ha fatto un incontro che ha rivoluzionato la sua esistenza, quello con la piccola Stella, che è diventata poi sua figlia. Una storia d’altruismo, diventata di recente una fiction: “L’angelo di Sarajevo”.

“Nella mini serie – ha dichiarato Franco Di Maresi parla di me come un personaggio che salva la vita ad una bambina, in realtà è il contrario è una bambina che ha salvato la mia vita”. Riguardo all’interpretazione di Beppe Fiorello il giornalista ha ammesso, scherzando un po’ alla fine: “E’ stato bravissimo, impressionante…però ha sempre fatto gente morta…io sono l’unico vivente…mah”. In merito al problema degli immigrati e delle fughe di massa di persone via mare il conduttore ha affermato: “Il punto è che non sono clandestini, ma è gente che scappa dalla guerra, da situazioni drammatiche, non vengono qui a delinquere nella maggior parte dei casi, ma perchè hanno paura e fuggono dalla fame e dalla guerra”. Poi il giornalista ha parlato del suo ultimo libro: “Il caffè dei miracoli”. La storia di una signora che lotta per il cambiamento. Un testo, che rubando le parole di Franco Di Mare, è rivolto alle “donne, che troveranno tra le righe se stesse, e agli uomini, che vogliono mettersi in gioco”.