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Enrico Ianniello di Un passo dal cielo 3 a Sette: più attori e meno soubrette nelle fiction

Scritto da , il Gennaio 9, 2015 , in Interviste Tag: ,
foto Enrico Ianniello

La fiction Un passo dal cielo 3 (qui le anticipazioni con la trama del 15 gennaio) con Terence Hill, Enrico Ianniello, Francesco Salvi e Katia Ricciarelli ha debuttato ieri sera su Rai 1 con ottimi ascolti, confermando il successo delle due precedenti serie. La prima puntata, infatti, è stata seguita da 7.619.000 telespettatori, share del 28,62%.

E’ tornato nelle vesti del commissario Vincenzo Nappi, Enrico Ianniello, 44 anni, casertano. L’attore campano si è raccontato in un’intervista a tutto tondo su Sette, il magazine del Corriere della Sera, in edicola oggi. Ianniello non solo è attore e regista ma anche traduttore e scrittore. Ha da poco dato alle stampe il suo primo romanzo, La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin che ha vinto un premio letterario a New York.

La prima volta che ha recitato aveva 15 anni e si trovava in seminario. Alla domanda del giornalista Vittorio Zincone se volesse farsi prete, risponde: “Nel 1986 ero a Roma per la prima giornata mondiale della gioventù. Eravamo stati chiamati per servire messa a Giovanni Paolo II. Poi ci ho ripensato, forse mi piaceva solo il rito. Tornato a Caserta, mi dedicai al teatro”.

Ianniello ha frequentato la Bottega teatrale di Firenze, fondata da Vittorio Gassman, ha diretto un piccolo teatro a Santa Maria Capua Vetere e ha fatto teatro per tredici anni con Toni Servillo. Poi si è convertito alla tv: “Snobbavo le serie televisive, poi ho capito che sbagliavo. L’aspetto economico non è secondario ma la fiction è un luogo della recitazione”.

Poi una punta di polemica: “La fiction non è un pranzo prelibato. E’ un pasto popolare. Ma dovrebbe essere più il luogo degli attori che delle soubrette. E’ proprio l’attore bravo a poter intervenire sulle sceneggiature. Solo un bravo attore riesce a dare a un personaggio talmente tante sfumature da farlo sembrare una persona”.

Per quanto riguarda la costruzione del personaggio Vincenzo Nappi, il commissario di Un passo dal cielo 3, Ianniello dice: “Ho cercato di raccontare un poliziotto napoletano meno folkloristico di quanto non fosse previsto: comico ma ligio al dovere e che desse l’idea del potere come servizio e non come sopruso”.

Enrico Ianniello è, ovviamente, molto diverso dal personaggio che interpreta e con questa intervista a Sette lo ha dimostrato: è una persona poliedrica, colta, capace e, sicuramente, merita tutto il successo che sta avendo in tv dopo tanti anni di gavetta!