Geppi Cucciari e Don Gallo celebrano la Giornata della Famiglia. Il sacerdote apre ai gay
Abbiamo assistito a una bella e commovente pagina di televisione nella puntata di G’Day di venerdì 1 giugno: la conduttrice Geppi Cucciari si è collegata con il sacerdote Don Andrea Gallo, uomo noto per le sue posizioni radicali nei confronti della Chiesa e il quale ha espresso, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Famiglia che vedeva impegnato Sua Santità Benedetto XVI in Piazza Duomo a Milano, la sua apertura ai gay, alle lesbiche e ai transessuali, spiegando che anche loro hanno diritto a formare una famiglia. Un messaggio importante non certamente nuovo per gli estimatori del prete gestore della comunità San Benedetto al Porto di Genova, ma importante proprio perchè in contrasto con quello che si stava svolgendo di lì a pochi metri nella città più importante della Lombardia. Il sacerdote ha tuttavia espresso parole di stima e di solidarietà nei confronti del Papa, precisando che lui stesso condivide quelle posizioni. Durante il collegamento erano presenti anche delle coppie gay.
Più volte inoltre abbiamo elogiato Geppi Cucciari e i suoi autori per una sensibilità nei confronti della comunità lgbt che non si riscontra in altri programmi televisivi, nemmeno nella più ideologica e sinistroide Raitre, naturalmente con le dovute eccezioni: la comica sarda merita una menzione particolare in quanto assieme alla collega ed ex compagna di avventure Victoria Cabello non sfocia in quell’irritante buonismo che caratterizza ogni discorso televisivo gay-friendly. Geppi è solita definire gli omosessuali “moderni”, una connotazione scherzosa che di certo non infastidisce i suoi fedelissimi telespettatori non eterosessuali. E poi come non dimenticare la maniacale battaglia contro le posizioni dell’ex sottosegretario alla Famiglia, l’onorevole Carlo Giovanardi: nella rubrica “Mezzo pieno o mezzo vuoto” il politico omofobo è protagonista di imbarazzanti situazioni nelle domande poste all’ospite di turno, ridicolizzando di fatto l’onorevole meglio di qualunque attivista gay.
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G’Day si conferma così un programma estremamente illuminato, per nulla ipocrita e naturalmente intelligente, grazie ad uno stuolo di autori che meriterebbe palcoscenici più prestigiosi per il solo fatto di saper creare dei giochi di parole e delle associazioni di idee che non trovano pari nei programmi del moribondo palinsesto televisivo attuale. Per la prossima stagione Geppi approderà in prime time su La7. In bocca al lupo.