Alex Britti a La volta buona: “Mio figlio si è lamentato di Donatella Rettore”
Il figlio di Alex Britti si è lamentato della Rettore a Ora o mai più
Oggi a La volta buona è stato ospite Alex Britti che è anche uno dei coach di Ora o mai più, il programma in onda in prima serata il sabato con la conduzione di Marco Liorni. La scorsa puntata è arrivato secondo a causa di un voto bassi di Donatella Rettore, sempre molto ficcante con i giudizi. Lui non se l’è presa minimamente perché i giudizi fanno sempre parte del gioco e bisogna accettarli, ma chi invece non lo ha fatto è stato suo figlio Edoardo (7 anni) che ha giustamente difeso il padre: “Mio figlio si è lamentato di lei”.
Alex Britti e l’incontro magico con Ray Charles
Uno degli incontri che ha cambiato la vita ad Alex Britti è senza dubbio quello con Ray Charles. Hanno fumato assieme in camerino, hanno parlato di musica, e poi si sono scolati delle bottiglie di vino. Si sono poi esibiti insieme regalando un grande momento di musica con una versione di Volare. A La volta buona il chitarrista ha ricordato quel momento: “Ricordo non solo l’esibizione, quando sei sul palco senti un suono cartonato, tipico, io sono cresciuto con i suoi dischi, e sentire tutto quello con lui è stata un’emozione fortissima. Ero concentrato, quando lo sono ho la faccia da paranoia. Erano i primi anni che facevo tv”.
La volta buona: Alex Britti parla della telefonata con Mina
Ma non solo ha avuto modo di incontrare Ray Charles: Alex Britti ha avuto la fortuna di vedere una sua canzone cantata dalla grande Mina. Dapprima ha sentito il figlio Massimiliano, che ha chiesto il permesso di cantare la canzone (quando poteva non chiedere, dato che non è necessario), e poi un giorno “sento quella che credevo fosse la sua segretaria e invece era Mina. Poi ha iniziato a ridere e ho capito”. Poi ha avuto modo di parlare anche della sua famiglia e del suo percorso per diventare un cantante, ma soprattutto un musicista affermato: “Mio papà aveva un carattere complicato. Io mi sono sempre fatto i cavoli miei, anche per il fatto di starmene chiuso in camera a suonare. A 19 anni sono andato via di casa a vivere da solo. Ero poi conosciuto nell’ambiente dell’underground”.