Brennero, la fiction è una storia vera? Il retroscena sul mostro di Bolzano
La storia del mostro di Bolzano
Ha debuttato ieri sera, lunedì 16 settembre, la prima puntata di Brennero, un crime in stile thriller che sembra avere tutte le carte in tavola e le premesse migliori per tenere il pubblico di Rai 1 incollato davanti al piccolo schermo con una storia mozzafiato. Il pubblico della rete però all’indomani della puntata si chiede se quella raccontata nella fiction sia una storia vera oppure no. Partiamo con il dire che la storia è di finzione e infatti i titoli di coda della prima puntata hanno riportato la scritta circa il fatto che la serie tv sia frutto soltanto della fantasia degli autori. Tuttavia è innegabile che la fiction si ispiri a fatti ed avvenimenti realmente accaduti visto che nella storia italiana è davvero esistito un pericolo criminale che porta tale nome.
La fiction Brennero è una storia vera o no?
La serie è ispirata a fatti turbolenti che hanno coinvolto il Trentino Alto Adige. Va da sé che chi ha vissuto quegli anni e quei luoghi sia mosso dalla curiosità di sapere la vera storia del mostro di Bolzano e se quest’ultima abbia o meno attinenza con la trama della serie tv di Rai 1. Sembra che la fiction tragga ispirazione dall’evento denominato La notte dei fuochi, un evento storico avvenuto nel 1961. Durante quella notte ci furono una serie di attentati alle infrastrutture energetiche della regione. Gli attacchi avevano la propria matrice negli attivisti sudtirolesi con lo scopo di attirare l’attenzione sulla questione dell’autonomia dell’Alto Adige. A tal proposito occorre ricordare che in quegli anni il tema caldo riguardava la matrice linguistica e culturale tedesca del territorio che cercava di distaccarsi dall’Italia.
Il mostro di Bolzano tra finzione e realtà
In attesa di scoprire che cosa succederà nella seconda puntata di Brennero (QUI le anticipazioni dettagliate) possiamo dire che la fiction pone, così come accaduto nella realtà, l’attenzione sulla divisione culturale tedesco-italiana. Non si tratta però di un documentario quanto semplicemente di un’ispirazione. Il personaggio cattivo della storia incarna proprio le divisioni culturali visto che nella fiction si tratta di un serial killer italiano che se la prende con i tedeschi. Nella realtà, invece, il soprannome di questo personaggio era stato attribuito a Marco Bergamo, un criminale che negli anni ’80 e ’90 terrorizzava la citta di Bolzano con una serie di omicidi terribili nei confronti delle donne. Finalmente nel 1992 venne poi arrestato.