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Quarto Grado – Le storie, Gianluigi Nuzzi svela: “Ecco cosa mi ha indignato”

Scritto da , il Luglio 2, 2024 , in Programmi Tv
foto Gianluigi Nuzzi lutto

“Mi ha indignato la strage di Erba”, il commento inaspettato di Gianluigi Nuzzi

È pronto per tornare protagonista nel venerdì sera di Rete4, Gianluigi Nuzzi. Il giornalista tornerà al timone di Quarto Grado – Le storie per far compagnia ai telespettatori con i casi irrisolti di cronaca nera, insieme alla collega Alessandra Viero. Sulle pagine dell’ultimo numero del settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, il giornalista ha raccontato di interessarsi sempre alle storie che propone nel prime time, che inevitabilmente lo coinvolgono:

“Mi ha indignato la strage di Erba perchè c’è stata una grande propaganda innocentista”.

Ha poi proseguito la sua riflessione svelando:

“Provo irritazione quando le indagini vengono svolte male e in modo frettoloso”.

Ha poi raccontato invece che entra in gioco la commozione quando tratta dei casi che riguardano i giovani o i bambini, come nel caso del piccolo Loris Stival o di Giulia Cecchettin: “Le violenze brutali mi disorientano”.

Il conduttore di Quarto Grado svela: “Nutro ancora fiducia nelle istituzioni”

Ha proseguito la sua lunga intervista sulle pagine del settimanale su citato, Gianluigi Nuzzi, reduce da un periodo complicato, ammettendo:

“Faccio parte della schiera di persone che nutre ancora fiducia nelle istituzioni. La delegittimazione della magistratura è dannosa per tutti”.

Ha però ammesso che in questi anni ci sono stati dei casi che hanno destato perplessità: “Non sono così certo che nel delitto di Avetrana siano colpevoli entrambe le donne […] Non sono nemmeno convinto che Rudy Guede abbia agito da solo nell’omicidio di Meredith Kercher”. Tornando poi al caso del mostro di Firenze ha riportato: “Penso che non sia stato gestito nel modo migliore: è rimasto troppo tempo a piede libero prima di essere catturato”.

Gianluigi Nuzzi pensa ai casi trattati su Rete4 e ammette: “Non sempre ci sono campanelli d’allarme”

“Credo in un crescendo di dinamiche psicologiche che possono lavorare sotto traccia” ha dichiarato il conduttore di Quarto Grado – Le storie riflettendo su cosa spinge a compiere gesti tanto brutali. Ha proseguito poi ammettendo che “non sempre ci sono campanelli d’allarme” tangibili che potrebbero portare a evitare il peggio. Ha sottolineato l’importanza della rieducazione in carcere, precisando: “Il lavoro degli educatori e degli psicologi nelle carceri dovrebbe essere più sostenuto e valorizzato dallo Stato, per evitare errori di valutazione”. Intanto l’appuntamento con Quarto Grado – Le storie è per venerdì prossimo, a partire dalle 21.20 su Rete4, al centro delle nuove puntate del programma ci saranno il caso di Liliana Resinovich e di Pierina Paganelli.