Simona Ventura, paresi facciale: un esperto spiega cura e tempi di guarigione
Settimane difficili per Simona Ventura, colpita da una paresi facciale, conosciuta anche con il nome di paralisi di Bell: nella puntata di Citofonare Rai2 del 7 aprile, la conduttrice si è presentata infatti con una leggera deformazione di una parte del viso, rassicurando però i telespettatori sul fatto che si tratta di un problema temporaneo. Nell’appuntamento dell’altro ieri, invece, è stata costretta a lasciare la diretta a metà non sentendosi benissimo. Interpellato dal settimanale DiPiù, il cui ultimo numero è uscito nelle edicole sabato, un neurologo, il professor Piero Barbanti, spesso ospite su Rai1 nei programmi di Vira Carbone, ordinario all’università telematica San Raffaele nonché presidente dell’Associazione italiana per la lotta contro le cefalee, ha dichiarato: “Simona ha fatto benissimo ad andare in onda, in questi casi parlare, allenarsi con la mimica, come si dice, può essere un grande aiuto”.
Dunque, intervistato da DiPiù, il professor Barbanti ha spiegato che nel cranio ci sono dodici coppie di nervi, la settima delle quali è quella facciale, che è formata da due nervi che partono dalla fronte e arrivano fino al mento, attraversando in modo simmetrico il viso, uno da una parte e uno dall’altra. “Questi due nervi, come i fili tirati da un burattinaio, ci aiutano a sorridere, ad aprire e chiudere gli occhi e la bocca, ad arricciare il naso, ma anche a gonfiare le gote e via dicendo. Se uno dei due nervi viene colpito da una paralisi, metà faccia sembra congelata e non si può più muovere” ha spiegato successivamente il neurologo, chiarendo poi che il problema di salute a causa del quale Simona Ventura domenica ha dovuto lasciare la diretta di Citofonare Rai2 può essere dovuto a diversi fattori, alcuni transitori, altri più gravi e, purtroppo, irreversibili. Fortunatamente nel caso di Simona il problema si risolverà in poco tempo.
Ma come si cura un problema come quello che ha colpito Simona Ventura ma anche Daniele Persegani, chef di E’ sempre mezzogiorno? “Bisogna seguire un percorso terapeutico preciso, come sta facendo Simona: se si procede così, in un mese, o al massimo tre, si può guarire” ha dichiarato il professor Barbanti ai microfoni di DiPiù, sottolineando che la conduttrice di Citofonare Rai2 non si deve preoccupare poiché nella stragrande maggioranza dei casi le paralisi di questo tipo si risolvono.