Il Clandestino, Edoardo Leo sorpreso durante le riprese: “Cosa mi ha colpito”
Edoardo Leo colpito dalla città in cui la serie tv è ambientata
Manca solo un giorno per la seconda puntata de Il Clandestino e cresce la curiosità per scoprire cosa accadrà. Intanto l’attore protagonista ha rilasciato un’intervista sulle pagine di Io Donna parlando della sua carriera, della sua vita personale ma soprattutto di questa bellissima serie tv di Rai 1. La serie è ambientata a Milano ma per la prima volta si mostra l’altra faccia della città, quella degli ultimi. Proprio su questa città l’attore dice:
“Abbiamo girato per sei mesi, spesso di notte. Milano è una città che mi piace. Dove io, romano, potrei vivere. Una cosa mi colpisce: i tanti mondi multirazziali che contiene non sono legati alle periferie. Chinatown e i suoi centri massaggi con i draghi e le porte dorate sono praticamente in centro”.
Che cosa ha di speciale Il Clandestino per l’attore protagonista
E’ stata davvero Khadija (Lavinia Longhi) a provocare l’attentato che le è costato la vita? Come ha fatto Luca Travaglia a non accorgersi che la donna lo stava tradendo? C’è qualcosa che gli è sfuggito su quel terribile evento? Domande che piano piano troveranno una risposta nel corso delle sei puntate previste. Già da queste premesse mostrate nel corso della prima puntata la serie ha dato prova di una storia tanto avvincente quanto di qualità. Un prodotto a cui il pubblico di Rai 1 non è abituato, con un personaggio molto particolare, ma che per questo merita un’occasione. Che cosa ha di speciale, invece, per Edoardo Leo tanto da indurlo ad accettare il ruolo? “Per me questa serie è un regalo. Dentro c’è un viaggio umano insolito. C’è la profondità di un racconto che mi ha affascinato” dice lui.
Edoardo Leo parla del suo personaggio
Nel corso dell’intervista l’attore cita una frase del poeta Léon Bloy per descrivere il personaggio di Luca Travaglia: “Quando appare una grande personalità chiedetevi anzitutto dov’è il suo dolore”. Mai frase sembra più azzeccata per il personaggio de Il Clandestino che appare con un caratteraccio, burbero e schivo, ma solo perché dentro convive con un dolore immenso che si è preso la sua parte migliore. Tuttavia c’è Palitha (Hassani Shapi) che riesce a toglierlo dal suo torpore e a dargli la possibilità di ricominciare a vivere. A tal proposito l’attore dice:
“Luca Travaglia anche nella tragedia vive momenti di commedia con l’intraprendente e spiazzante Palitha che lo aiuta e quasi lo costringe a entrare in mondi sconosciuti”.