Claudio Amendola, spavento e preoccupazione: “Ho avuto un infarto”
L’attore e regista racconta uno dei momenti peggiori della sua vita: “Vissuto un allarme continuo”
In queste settimane è possibile vederlo nei panni di Nemo Bandera, il boss e imprenditore malato di Alzheimer, protagonista della nuova fiction di Canale5 Il Patriarca di cui è anche regista. E proprio di malattie e salute ha parlato l’attore in un’intervista sulle pagine di Visto. Qui, quando gli viene chiesto se sia ipocondriaco, dopo l’infarto Claudio Amendola risponde:
“No, non lo sono mai stato fino a quando nel 2017 ho avuto un infarto”.
L’attore ha spiegato che quello per lui è stato un campanello d’allarme che l’ha portato a fare tutti i controlli necessari. Inoltre da quel momento per ogni piccolo dolore intercostale correva in clinica. “Per un annetto e mezzo ho vissuto un allarme continuo. Poi piano piano sono tornato ad essere più sereno” conclude.
Claudio Amendola e la paternità: “Stesso genitore ma in età diverse”
Un altro argomento affrontato dall’attore riguarda i suoi figli, tre, ad oggi grandi.
“Sono stato lo stesso genitore per i miei tre figli, ma in tre età diverse e dunque in tre fasi diverse della vita”
dice subito il regista. La prima si chiama Alessia, avuta a soli 21 anni, poi ci sono Giulia e Rocco. Claudio si definisce un padre che ha voluto accompagnare i figli nelle rispettive scelte. Ad Alessia dice che “la professione le è stata un po’ imposta” visto che a 6 anni ha iniziato a fare doppiaggio e da subito è apparsa bravissima. Rocco invece ha 23 anni, ha lasciato l’Università e ha iniziato subito a lavorare in uno dei ristoranti di Claudio. Poi durante la pandemia ha accompagnato il padre sul set e si è innamorato di questo mondo ed oggi lavora in produzione.
La seconda passione dell’attore: “E’ antica”
Oltre al mestiere e alla passione per la recitazione e la regia Claudio Amendola, dopo alcune anticipazioni su Il Patriarca ha parlato anche di quella per la cucina (l’attore ha infatti alcuni ristoranti).
“Quella per la buona tavola l’ho sempre avuta. Ma anche quella per i ristoranti è una passione antica”
racconta. Nel 1990 Claudio ha aperto il primo ristorante a Trastevere durato quattro anni. Poi è stata la volta di Valmontone aperto dieci anni fa. E da poco ha aperto Frezza Cucina De Coccio. Claudio ha spiegato che questo mestiere gli piace, oltre che come alternativa professionale, perché può incontrare e conoscere nuove persone.