Chi l’ha visto? Parole forti di Federica Sciarelli: “Peggio di un lutto”

La conduttrice di Chi l’ha visto ammette: “Una sparizione è peggio di un lutto”

Lunga intervista di Federica Sciarelli pubblicata sul sito de L’identità.it. Nell’intervista in questione la giornalista di Rai3 ha parlato molto della sua esperienza alla conduzione del seguitissimo programma che da decenni si occupa di casi di scomparsa e misteri irrisolti di vario genere, che guida dal 2004, dichiarando: “Una sparizione è peggio di un lutto…”.

Non sapere dove sia finito un familiare rende ancora più difficile elaborare il tutto, perciò per essere d’aiuto alle famiglie degli scomparsi è molto importante riuscire a rimanere lucidi

ha spiegato, non nascondendo che spesso è lei stessa a proporre alle famiglie di affrontare i casi come omicidio e occultamento di cadavere, per evitare che arrivino segnalazioni illusorie o depistanti.

Federica Sciarelli chiarisce: “Ecco com’è nata la voce di un mio possibile addio”

Successivamente la conduttrice di Chi l’ha visto ha spiegato com’è nata la voce che si è rincorsa più volte in rete negli ultimi anni, relativa ad un suo possibile abbandono della guida del programma, raccontando di aver fatto il giro della Sicilia in bicicletta con alcuni amici qualche anno fa e, proprio facendo il tour in questione, attraversando vari paesi, si è ricordata di persone scomparse da quei luoghi (la Sicilia fa venire in mente, in primis, Denise Pipitone, sparita da Mazara del Vallo, che è stato peraltro il suo primo caso trattato nel 2004):

Quella volta ho capito che mi sarei dovuta disintossicare da tutto quel dolore, perciò al mio rientro a Roma ho manifestato la volontà di cambiare programma ma mi è stato chiesto di rimanere.

“Con Franco Di Mare ho parlato di un possibile nuovo programma” ha rivelato successivamente, programma che poi non è andato in porto.

“Ho ristrutturato la redazione”, la rivelazione di Federica Sciarelli su Chi l’ha visto

Prima della fine dell’intervista, Federica Sciarelli ha svelato anche che da quando il programma di Rai3 è affidato a lei, la redazione lavora 7 giorni su 7, dato che, per sua volontà, vengono fatti dei turni anche il sabato e la domenica, cosa che prima non succedeva. In conclusione, non è mancato un riferimento ad uno dei casi più trattati recentemente, ampiamente documentato anche nella puntata dell’altro ieri, ossia quello di Raffaele Lioce, l’accumulatore seriale di Foggia trovato morto in casa dopo mesi di silenzio: “Nessuno lo vedeva e la sua pensione non veniva ritirata da tempo. Ho mandato un mio inviato lì e vi è rimasto fin quando hanno trovato il corpo. Forse bisognava cercare meglio da subito” ha detto.