E’ morto Gianluca Vialli: l’ex calciatore sconfitto da un tumore a 58 anni
Addio a uno dei calciatori italiani più prolifici di tutti i tempi
Il calcio piange ancora. E’ morto Gianluca Vialli, storico ex attaccante di Sampdoria e Juventus, sconfitto da un tumore al pancreas all’età di 58 anni, al termine di una battaglia iniziata nel 2017. E’ stato stretto collaboratore dell’allenatore dell’Italia Roberto Mancini nella vittoria degli Europei del 2021. Era infatti capo delegazione della Nazionale e lo scorso 14 dicembre ha annunciato di dover sospendere gli impegni per delle complicazioni con la malattia. A dare la notizia della scomparsa è stata la famiglia di Gianluca Vialli che ha confermato la morte dell’ex campione con una nota ufficiale. “Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”.
Gianluca Vialli morto, la sua è stata una carriera da sogno
Gianluca Vialli, nato a Cremona il 9 luglio 1964, fece il suo debutto in Serie A con la Sampdoria dove insieme a Roberto Mancini diventò uno dei due “gemelli del gol”. Poi gli anni a Torino con la maglia della Juventus, con qualche dissapore con Baggio ma culminati con la storica vittoria della Champions League, e infine quelli a Londra, prima di lasciare il calcio giocato e iniziare la carriera da allenatore. Vialli nei suoi 19 anni di carriera da calciatore ha disputato tra Serie A, campionato inglese e coppe europee 673 partite, segnando ben 259 gol.
La malattia e il ruolo di simbolo
Fin dall’annuncio della malattia, Vialli divenne da subito uno dei simboli nella lotta al tumore. “Spero che la mia storia possa aiutare altri ad affrontare nel modo giusto quel che accade e possa servire a ispirare le persone che si trovano all’incrocio determinante della vita” – le sue dichiarazioni in una recente intervista a Il Corriere della sera – .