Dramma per Romina Carrisi: “Una tragedia. Non dava notizie da giorni”
La figlia di Al Bano Carrisi ricorda: “Ecco la tragedia che capovolse la mia intera esistenza”
Ci sono accadimenti che sconvolgono la vita in un secondo, per poi lasciare un vuoto per i decenni a venire. Non si può neanche immaginare cosa abbiano passato Al Bano e Romina quando hanno saputo che la loro figlia Ylenia era scomparsa nel nulla. E quel dolore, proprio oggi, lo ha tirato fuori Romina Carrisi in un commovente quanto sofferto post sul suo profilo Instagram: “Era gennaio 1994 quando avviene la tragedia che capovolse la mia intera esistenza”, e pensare che aveva solo 6 anni quando è successo qualcosa che avrebbe sconvolto le loro intere vita per sempre.
Romina Carrisi e la scomparsa della sorella Ylenia: “Non dava notizie da giorni”
A ricordare la scomparsa di Ylenia Carrisi ci ha pensato la sorella Romina sul suo profilo social: “Non dava notizie da giorni”, aveva 23 anni all’epoca, e i suoi genitori decisero senza indugio di andare a cercarla. Il problema è che non sapevano a chi lasciare le bambine quindi decisero di chiedere un grande favore a un loro amico che viveva in Svizzera, che era anche padre di quattro bambine più o meno della loro età. Vissero insieme per circa tre mesi e lì imparò a sciare (infatti la lunga didascalia pubblicata sui social è corredata da foto di paesaggi splendidamente innevati).
Al Bano, la figlia Romina Carrisi: “Saranno passati trent’anni, ma la memoria non possiede orologi e calendari”
Il commovente post pubblicato sul suo profilo Instagram continua dicendo che con la famiglia di un amico della famiglia di Al Bano (come stanno davvero le cose tra lui-Lecciso-Romina), e che viveva in Svizzera, imparò a andare con gli scii, facendo vera e propria scuola svegliandosi ogni mattina alle sette. Romina Carrisi piangeva per il freddo che sentiva ai piedi tutti i giorni (d’altronde a Cellino San Marco non fa quasi mai freddo), e dopo circa una novantina di giorni i suoi genitori tornano a prenderli, dopo essersi sbattuti nella ricerca della figlia Ylenia, scomparsa nel nulla. Quindi conclude il racconto dicendo che ogni volta che scende da una montagna a un’immagine bene impressa nella memoria ovvero quella dei suoi genitori e lei, che con gli scii, corre tra le loro braccia: “Ogni volta che scendo una montagna ho questa immagine impressa nella mia memoria. Saranno pure passati 30 anni, ma la memoria non possiede né calendari né orologi”.