Tina Cipollari si apre: “La morte di mia madre è stata una tragedia”

“Quello sguardo non lo posso dimenticare”, lo sfogo di Tina Cipollari sulla morte della madre

A Uomini e Donne mostra il suo lato forte ma nel profondo serba dolori e sofferenze. La bionda opinionista del programma di Canale5 si è sfogata sulle pagine dell’ultimo numero del settimanale Chi, raccontando come è stata la sua infanzia in una famiglia umile e cosa ha dovuto affrontare durante la pandemia. Il Covid infatti le ha portato via la madre:

“Ho perso mia mamma durante il Covid, non l’ho neanche vista e questa è stata una tragedia nella tragedia”.

In quel periodo ha raccontato di essere stata male anche lei per il Covid, dichiarando:

“Mamma è morta sola e io quello sguardo opaco non me lo posso dimenticare”.

Ha raccontato poi che da piccola viveva in una casa brutta e sognava che la sua cameretta diventasse elegante con “un altro armadio, un pavimento bello e tante finestre”.

Opinionista di Uomini e Donne racconta sulla mamma: “Ho sempre pensato che non fosse felice”

“Ho sempre pensato che mia madre non fosse felice” ha ammesso Tina Cipollari che ha poi proseguito il suo racconto della madre sottolineando:

“Era una donna rassegnata diceva: ‘Dalla vita non ho avuto niente'”.

Ha descritto il genitore come una persona stanca “con gli occhi infossati color nocciola”. Ha ammesso però che tutto quello che detestava da piccola l’ha aiutata a diventare la donna forte di oggi: “Tutto sommato i vestiti brutti, la mia casa orrenda e due genitori assenti piegati nei campi che tornavano stanchissimi a sera, tutto mi è servito”. Ha raccontato poi di aver amato pazzamente Antonio, un uomo più grande di lei che le ha insegnato tanto e la coccolava.

Tina Cipollari e il retroscena sulla sorella: “Mi diceva che ero brutta”

Ha raccontato che dopo la scuola passava il tempo a guardare le signore della Roma bene al maneggio dietro casa, ammirando come si vestivano e le loro movenze eleganti, l’opinionista di Uomini e Donne. Poi la sorella l’ha scoperto e ha fatto la spia a casa. “Annarita era proprio un problema per me” ha dichiarato raccontando che era quella bella ed emancipata. A sedici anni la sorella poteva uscire e permettersi più cose di lei, dal momento che aveva trovato un lavoro. Ha poi dichiarato:

“Ogni sabato la pregavo di portarmi con lei. Mi rispondeva: ‘Ma dove vai sei così brutta’”.

La bionda opinionista ha ammesso che scrivere la sua autobiografia, uscita lo scorso 26 ottobre in libreria, è stato doloroso e molte delle cose raccontate le aveva rimosse dalla mente proprio perchè fonte di sofferenza.