Crollo a Reazione a catena: salvo in extremis il montepremi degli Affiatati
Vittoria timida per i campioni del programma condotto da Marco Liorni, tornati per il torneo
Sono stati Manuela, Eleonora e Mattia, meglio ricordati come gli Affiatati, i campioni che nella puntata di Reazione a catena di oggi, martedì 25 ottobre, si sono aggiudicati l’accesso alla semifinale. Tuttavia, pur vincendo, hanno visto crollare il montepremi finale a meno di 1.000€, salvando all’ultimo step esattamente 915€, cifra che, comunque, hanno portato a casa, come appena detto. Partendo dal primo e dal terzo elemento, ossia ‘PUNTO’ e ‘BELLA’, hanno dato ‘PAREGGIO’ come risposta, e Marco Liorni è stato ben felice, subito dopo, di annunciare loro di aver vinto.
Intesa vincente sofferta tra gli Affiatati e i Tre allo Spiedo questa sera
A scontrarsi con coloro che sono diventati i secondi semifinalisti dell’edizione di quest’anno di Reazione a catena sono stati i Tre allo Spiedo, i quali all’intesa vincente si sono fermati a 7 punti, mentre gli avversari di punti ne hanno totalizzati ben 12, dei quali l’ultimo proprio allo scadere del tempo. E’ stata una staffetta particolare quella da ieri ad oggi poiché, come Marco Liorni ha ricordato all’inizio della puntata, i Tre allo Spiedo all’inizio di settembre sono stati sconfitti proprio dagli Affiatati, esattamente com’è accaduto questa sera: a loro volta i vincitori della puntata di oggi sono stati battuti, qualche puntata dopo, dalle Tre e un Quarto, tornate in gara ieri sera e diventate le prime semifinaliste battendo le Spartane in uno scontro molto acceso.
Marco Liorni ammette: “Non è carino umiliare i concorrenti di Reazione a catena”
Proprio del gioco che rinfresca la mente Marco Liorni ha parlato in una lunga intervista pubblicata sul numero del settimanale Tv Sorrisi e Canzoni uscito in tutte le edicole questa mattina, nella quale ha commentato, tra le altre cose, alcune clamorose gaffe commesse dai concorrenti, precisando però di essersi frenato perchè non sarebbe stato carino farli sentire umiliati, dato che l’emozione in studio può giocare brutti scherzi.