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Maria Soave e Massimiliano Ossini provati in diretta: “Ha perso la vita…”

Scritto da , il Luglio 14, 2022 , in Personaggi Tv
foto Soave e Ossini 14 luglio

Unomattina Estate, il ricordo del giudice Paolo Borsellino: “Ha perso la vita trent’anni fa”

Pagina molto toccante nella puntata di Unomattina che Massimiliano Ossini e Maria Soave hanno condotto oggi, giovedì 14 luglio 2022, come sempre su Rai1 dalle 9.00 alle 11.30 circa: nella pagina in questione è stato ricordato il giudice Paolo Borsellino, a pochi giorni dal trentesimo anniversario della sua morte, avvenuta a Palermo il 19 luglio 1992.

Borsellino ha perso la vita in un attentato di mafia, con lui c’erano cinque uomini della scorta

sono state le parole del conduttore, che ha poi aggiunto: “Ad una settimana dal trentesimo anniversario della strage di via d’Amelio, la sentenza di primo grado sul depistaggio fa discutere…”.

“Sentenza clamorosa”, le parole di Maria Soave a Unomattina sulla strage di via d’Amelio

“La sentenza è stata clamorosa” ha commentato la Soave, presentando la collega Maria Grazia Mazzola, giornalista del TG1, intervenuta in collegamento. A questo proposito, apriamo una piccola parentesi: Massimiliano Ossini ha commesso una piccola gaffe dicendo “Màzzola”, con l’accento sulla “a”, anziché “Mazzòla”, quindi con l’accento sulla “o”, venendo subito corretto dalla diretta interessata. Un piccolo sbaglio sicuramente perdonabile, al quale subito dopo né il conduttore né la sua ospite hanno più dato peso.

Nessun colpevole […] “Una verità negata” ha detto Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni

ha dichiarato inoltre Maria Soave, dando la parola alla collega che ha assserito: “La famiglia Borsellino ha fatto bene a lasciare l’aula in segno di indignazione e protesta”.

Maria Grazia Mazzola a Unomattina: “A distanza di trent’anni non c’è una verità completa…”

“Trent’anni dopo non abbiamo ancora una verità completa e profonda sulla strage di via d’Amelio” ha dichiarato la giornalista ospite a Unomattina Estate (dove qualche giorno fa i conduttori sono apparsi sconvolti), definendo la sentenza “un fatto gravissimo per tutta la democrazia italiana”. La Mazzola ha poi sottolineato che da quando il falso pentito, che in questa vicenda ha avuto un ruolo importante, è emerso sulla scena nazionale, a quando c’è stato il processo con il vero pentito, sono passati decenni e sono state dette tante, troppe menzogne. “Quattro depistaggi in trent’anni e ancora nessuna verità” ha poi concluso.