Francesca Fialdini, messaggio di dolore: “Nasceranno ancora persone così?”
Morte Amedeo Ricucci, l’addio commosso della conduttrice: “Faceva la differenza nel giornalismo”
Ieri ha sconvolto tutti la prematura morte del giornalista Amedeo Ricucci ed anche Francesca Fialdini ha voluto salutare per l’ultima volta il collega con un lungo e sentito post sulle Instagram storie in cui ha sottolineato l’aspetto professionali del giornalista. Ricucci metteva passione e professionalità nei suoi reportage e non tutti i suoi colleghi hanno il suo talento, la sua passione ed anche il suo coraggio. Infatti il giornalista ha rischiato la vita ben due volte durante le sue inchieste nel 2002 è stato testimone della morte a Ramallah del fotoreporter Raffaele Ciriello e il 3 aprile 2013 fu sequestrato in Siria, assieme ad altri tre giornalisti italiani prima di essere rilasciato dopo 11 anni. E per questo la Fialdini ha ammesso:
“Era una di quelle persone che faceva la differenza nel giornalismo italiano.”
Francesca Fialdini ricorda il giornalista scomparso: “Chissà se in futuro nasceranno reporter così”
La conduttrice di Rai1 ha continuato così il suo messaggio di dolore per la morte del giornalista Amedeo Ricucci:
“La sua passione senza limiti conosceva la fatica dei passi camminati nelle scarpe degli altri. Sapeva raccontare le guerre, le loro conseguenze, rischiando. E ha rischiato ce lo ricordiamo.”
E poi Francesca Fialdini, reduce da un durissimo sfogo, ha concluso con un amara riflessione: “Chissà se in futuro nasceranno ancora reporter così.” Ed infatti Ricucci negli ultimi 20 anni aveva seguito da vicino i più importanti conflitti in Algeria, Somalia, era infatti presente il giorno dell’uccisione della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin. E poi ancora ha documentato la guerra in Ruanda, Afghanistan, Libano, Iran, Iraq, Palestina, Tunisia, Libia e Siria.
La conduttrice lancia un appello: “Spero che i reportage di Ricucci vengano riproposti nelle scuole”
Infine, Francesca Fialdini ha concluso il suo messaggio di dolore con un sentito appello: “Spero che i suoi reportage vengano riproposti nelle scuole, non solo di giornalismo.” I primi a dare la notizia della morte del giornalista scomparso per un malore ma da tempo malato sono stati sconvolti i giornalisti del Tg1.