Doc 3, Pierdante Piccioni e quel dolore mai raccontato: “Provo rabbia”
Pierdante Piccioni racconta i 12 anni di memoria persi: “Se avessi un desiderio chiederei di riaverli”
C’è grande fermento intorno ai lavori di Doc-Nelle tue mani 3 che, sebbene per il momento al di fuori delle telecamere, sono già iniziati. Gli sceneggiatori sono infatti al lavoro già da un po’ e stanno proseguendo senza sosta. Se tutto andrà nei tempi previsti le riprese dovrebbero iniziare a breve e la messa in onda della serie è prevista per la primavera del 2023. Ad affiancare durante la sceneggiatura è anche il vero Doc, Pierdante Piccioni, che si è raccontato sulle pagine del quotidiano La Stampa. Qui il dottore ha ricordato i 12 anni persi di memoria e mai più ritornati. E su ciò che prova ha ammesso:
“Provo una profonda rabbia. Se avessi la possibilità di esprimere un unico desiderio chiederei di riaverli, belli o brutti che siano”.
Il vero Doc parla del rapporto nato con l’attore protagonista: “Siamo diventati amici”
Durante l’intervista, ovviamente, a Pierdante Piccioni è stato chiesto qualche piccolo dettaglio o anticipazione sulla nuova stagione. E mentre la fortunata serie tv di Rai1 sbarcherà in America con nuovi attori Pierdante sulla nuova trama è rimasto vago. Invece Piccioni si è espresso su Luca Argentero, chiamato al difficile compito di interpretare proprio Pierdante e la sua incredibile, quanto dolorosa, vicenda. Il dottore ha detto:
“Trovo sia un attore straordinario. Siamo diventati amici e ci sentiamo con regolarità”.
“Mi sono chiesto chi fosse quella brutta persona” Pierdante Piccioni racconta com’era prima dell’incidente
Infine il vero personaggio di Doc-Nelle tue mani, al quale si ispira la serie tv, ha parlato di se stesso e di com’era prima dell’incidente. Pierdante, che era già primario, veniva chiamato “principe basta*do”. Esattamente come si vede su Rai1 con Andrea Fanti (Luca Argentero) anche Pierdante non era il medico buono e disponibile che è poi diventato. Lui ammette di non andarne fiero e di fare molta fatica a riconoscersi. Pierdante racconta inoltre di aver letto più di 65 mila mail mandate e ricevute di quei tempi e gli hanno fatto uno strano effetto. Poi conclude:
“Mi sono chiesto chi fosse quella brutta persona”.