Gomorra 5, Marco D’Amore svela un retroscena: “Grandissimo spavento”
Marco D’Amore fa una confessione su Gomorra 5 e la fama: “Questa è una parte del lavoro che non mi piace”
Ha debuttato venerdì 19 su Sky Gomorra 5, l’ultima stagione della fortunata serie. Gli episodi di Gomorra 5 metteranno Ciro e Genny con le spalle al muro, faccia contro faccia, per la resa dei conti. E ad interpretare uno dei due protagonisti, Ciro Di Marzio, c’è Marco D’Amore, che si è raccontato su Il Fatto Quotidiano. Attualmente impegnato con Gomorra 5 Marco D’Amore ha parlato di cosa ha provato quando con la serie è arrivata per lui la vera fama:
“Grandissimo spavento. Non vorrei apparire vanitoso o ingrato ma questa è una parte del lavoro che non mi piace. E ora che sto invecchiando è pure peggio”.
Gomorra 5, Marco D’Amore fa una riflessione amara: “Fu doloroso rendercene conto”
Nel corso dell’intervista Marco D’Amore ha ammesso che in alcune scene di Gomorra si è sentito male. Tuttavia l’attore di Gomorra 5 fa una confessione inaspettata e chiarisce l’origine di quel malessere. L’attore ricorda le riprese della prima serie, quando Salvatore interpretava il figlio incapace del boss. Marco D’Amore ricorda che non impugnava la pistola dritta ma girata e durante le pause arrivavano dei ragazzini, fuori dal set, che spiegavano all’attore quale fosse la tecnica corretta.
“Quella consapevolezza non arrivava dai film o dalle fiction ma dalla quotidianità. Fu doloroso rendercene conto”
conclude Marco D’Amore.
Marco D’Amore su Gomorra ammette: “Quella sensazione non è ancora passata”
Quei ragazzini, e la consapevolezza che certi spaccati di vita ti impongono, sono rimasti dentro Marco D’Amore al di là della serie.
“E’ la depressione di vivere quei contesti e la frustrazione di non poterli aiutare. Quella sensazione non è ancora passata”
ammette l’attore. Poi Marco D’Amore, in attesa della seconda puntata di Gomorra 5 (QUI le anticipazioni) confessa di arrabbiarsi molto quando alcuni politici parlano di Gomorra come semplice fiction.
“Non conoscono la realtà o la nascondono”
conclude l’attore.