Mara Venier sulle offese ricevute: “A un certo punto diventa tutto sgradevole”

Mara Venier replica alle critiche: “A un certo punto diventa tutto sgradevole”

La nota conduttrice televisiva Mara Venier, in questi giorni ha replicato più volte a coloro che sui social sono arrivati a criticarla pesantemente. La presentatrice di Domenica In ancora una volta si è difesa dalle offese ricevute dalle donne, in un’intervista concessa a il quotidiano La Stampa.

L’amata 70enne ha pronunciato le testuali parole: “Io onestamente non ho tanti odiatori ma a un certo punto diventa tutto sgradevole“.

Mara Venier si lascia andare a uno sfogo: “Non sopporto più la fissa del sei vecchia e grassa”

La conduttrice Mara Venier ha catturato l’attenzione del gossip non appena ha mostrato sui social le risposte date a coloro che l’hanno offesa, dicendole di considerarla vecchia e a chi l’ha invitata a tagliarsi i capelli. L’amata e popolare 70enne è tornata a parlare della questione ai microfoni de La Stampa. La presentatrice di Domenica In per iniziare si è sfogata anche a causa di chi le ha suggerito di mettersi a dieta, affermando:

“Non sopporto più la fissa del sei vecchia, sei grassa, hai i capelli lunghi. Sono donne non troppo giovani a scrivere queste cose”.

Mara Venier si difende: “Chi insulta fa quasi pena. Sono delle poverette”

A questo punto Mara Venier ha parlato dei problemi di salute che ha iniziato ad avere dopo un intervento sbagliato ai denti, ammettendo: “Io non sto bene da tre mesi, ho un nervo lesionato, sto prendendo farmaci, ho passato con mio marito un’estate in salita”.

La conduttrice che di recente ha fatto una dedica strappalacrime, dopo aver specificato che le critiche le sono state rivolte in una foto che la ritrae con suo marito con cui ha condiviso la sua felicità, non ha nascosto di non essere rimasta indifferente ai commenti negativi che si è trovata a leggere manifestando il proprio disappunto:

“Mi ha fatto male, ma solo un attimo, poi mi sono detta che vuoi? E ho reagito. Chi insulta fa quasi pena, sono delle poverette“.