Chiamami ancora amore, Greta Scarano anticipa: “C’è tanta realtà”
Chiamami ancora amore serie tv, Greta Scarano svela: “C’è la guerra per l’affidamento del figlio”
Mancano solo due giorni all’inizio di Chiamami ancora amore, nuova fiction di Rai 1 al via da lunedì sera e formata da tre puntate. La protagonista è Greta Scarano, insieme a Simone Liberati, che prima del debutto si è raccontata sulle pagine di Tele Sette. Qui l’attrice della serie tv Chiamami ancora amore dà alcune anticipazioni. Per quanto riguarda la trama Chiamami ancora amore la Scarano annuncia:
“Al centro c’è la guerra per l’affidamento del figlio”.
Un tema attuale, che indagherà la fine di un amore e tutte le conseguenze che ne comporta. “Non ci sono buoni e cattivi” aggiunge Greta Scarano “ma solo tanta realtà”.
Chiamami ancora amore, Greta Scarano sul personaggio di Anna: “Non è più disposta a fare finta di nulla”
Il tema centrale di Chiamami ancora amore non sarà soltanto la guerra per l’affidamento della coppia protagonista. Infatti Greta Scarano fa una rivelazione e annuncia che si parlerà delle rinunce fatte dalle donne. Nella serie, infatti, il personaggio di Anna, interpretata da Greta Scarano, ha rinunciato praticamente a tutto per la famiglia. Ha rinunciato agli studi, alla carriera, alla sua città. Tutto per amore del marito e del figlio. Tuttavia, dice Greta Scarano:
“A un certo punto, però, non è più disposta a far finta di nulla”.
Greta Scarano su Chiamami ancora amore ammette: “Ci si aspetta che sia la donna a rinunciare”
Dunque in Chiamami ancora amore Greta Scarano racconta la maternità ma anche le rinunce di una donna. E quando si fanno troppe rinunce è inevitabile che prima o poi si crolla. In Chiamami ancora amore c’è anche Claudia Pandolfi nei panni dell’assistente sociale che indagherà sulla genitorialità della coppia. Alcune frasi dell’assistente sociale hanno molto colpito Greta Scarano, che constata come sia la donna a doversi sempre giustificare. L’attrice poi aggiunge:
“Anche se siamo emancipate di fatto ci si aspetta ancora che sia la donna a rinunciare, accudire e sopportare”.