Ettore Bassi, retroscena su Svegliati amore mio: E’ stato complicato”
Svegliati amore mio, Ettore Bassi confessa: “Momento terribile”
Parte stasera Svegliati amore mio, nuova fiction con Ettore Bassi e Sabrina Ferilli, che interpretano marito e moglie della famiglia Santoro. Prima del debutto di Svegliati amore mio Ettore Bassi si è raccontato sulle pagine de Il Giornale. Qui l’attore ha raccontato come sono andate le riprese di Svegliati amore mio, avvenute nel pieno della seconda ondata di Covid. “Purtroppo ci troviamo in un momento terribile” confessa Ettore Bassi “aprire un set è complicatissimo”. L’attore racconta che loro hanno seguito scrupolosamente tutte le regole sanitarie. Ma, nonostante questo, l’ansia si faceva sentire. Perché, con un positivo soltanto, si sarebbe interrotto il set.
Ettore Bassi è Sergio Santoro in Svegliati amore mio: “Deve affrontare tensioni con Nanà”
Nel corso dell’intervista Ettore Bassi ha presentato il suo personaggio, Sergio Santoro, marito di Nanà e operario dell’acciaieria. Il personaggio della fiction Svegliati amore mio (QUI le anticipazioni) ha comportato un grosso lavoro da parte dell’attore. Sergio, infatti, si trova in crisi dopo che la figlia si ammala di leucemia. Accettare che la causa possa essere proprio il suo lavoro in fabbrica lo destabilizza. La moglie vorrebbe che lui aprisse gli occhi ma lo stipendio di Sergio è anche fonte di sostentamento della famiglia. “Sergio deve affrontare anche tensioni con la moglie” conclude l’attore.
Svegliati amore mio, Ettore Bassi chiarisce: “Non puntiamo il dito verso un’azienda specifica”
In queste ultime settimane, prima ancora di iniziare, Svegliati amore mio ha già scosso l’opinione pubblica. La fiction, infatti, parla di inquinamento ambientale provocato da alcune aziende e dell’impatto sulla salute che tale inquinamento provoca. Molti hanno dunque visto una correlazione con L’Ilva di Taranto, di cui si parla da anni. A tal proposito Ettore Bassi, originario di Bari, si dice felice se la fiction serve a puntare ancora di più i riflettori. Tuttavia specifica:
“Nella fiction non si punta il dito verso un’azienda specifica. Ma su tutte quelle che ancora inquinano e provocano disagi e malattie”.