Federica Sciarelli pronta per Dottori in corsia: “Esperienza forte”

Dottori in corsia nuova stagione, Federica Sciarelli ammette: “E’ stata un’esperienza forte”

Con grande gioia del pubblico televisivo torna Dottori in corsia da lunedì 11 gennaio su Rai3, con un’edizione condizionata dal Covid19. Al timone della nuova stagione Dottori in corsia i telespettatori ritroveranno Federica Sciarelli che per l’occasione si è raccontata su Tele Più. La conduttrice, prima di raccontare l’impatto che ha avuto il Covid19 sul programma, ha anticipato qualcosa sulle storie. Dunque Federica Sciarelli, parlando di Dottori in corsia, dice:

“E’ stata un’esperienza forte. Ma sono tutte storie a lieto fine. E, visto il periodo duro che stiamo attraversando, ho voluto che ci fossero più sorrisi possibili”.

Federica Sciarelli su Dottori in corsia 2021 racconta: “Molte riprese sono realizzate in un asilo nido”

Da quando l’Italia ha dovuto fare i conti con il Covid19 anche i programmi televisivi hanno dovuto vivere modifiche e nuove abitudini. E’ accaduto anche alla nuova edizione di Dottori in corsia, come racconta Federica Sciarelli su Tele Più. Innanzitutto la conduttrice spiega che sia lei che tutte le persone che lavorano nel programma venivano sottoposti al tampone in modo regolare. Questo perché la cosa più importante era evitare di portare il Covid19 all’interno dell’ospedale. Poi Federica Sciarelli su Dottori in corsia aggiunge:

“Molte riprese sono state realizzate in un asilo nido che ci hanno messo a disposizione”.

Federica Sciarelli svela qual è la storia di Dottori in corsia che l’ha più colpita

Parlando delle storie che saranno protagoniste della nuova edizione di Dottori in corsia, la Sciarelli rivela quali l’hanno colpita di più. In particolare Federica Sciarelli, alla conduzione di un altro programma oltre Chi l’ha visto?, racconta di un ragazzo di 17 anni. Quest’ultimo doveva sottoporsi ad un trapianto ed ha detto una frase a Federica Sciarelli che la conduttrice non può dimenticare. “Il Signore ti dà la possibilità di fare del bene anche quando sei morto” è la frase detta dal ragazzo. La Sciarelli trova che la frase sia vera perché “pone l’accento sull’importanza della donazione, a cui si deve la speranza”.