Salvo Sottile: “E’ stato traumatico”. La confessione su Mi manda Raitre
Salvo Sottile senza pubblico a Mi manda Raitre: “All’inizio è stato traumatico”
Salvo Sottile fa parte della ristretta cerchia di conduttori che ha avuto la possibilità di portare avanti, quotidianamente, il proprio lavoro in televisione. Infatti il suo programma, Mi manda Raitre, non si è fermato neanche davanti all’emergenza coronavirus e fin dal 1990 difende i diritti dei cittadini, lotta contro gli sprechi: è un pilastro nei palinsesti della terza rete della Rai. Il conduttore si è aperto in un’intervista rilasciata al settimanale Telesette e ha spiegato le difficoltà affrontate per proseguire con la messa in onda:
Fare una diretta quotidiana senza pubblico, con ospiti soltanto in collegamento, all’inizio è stato traumatico. Ha prevalso, però, la volontà di informare, di non chiudere.
Una grande mano gli è arrivata dal capoprogetto Anna Pagliara, dal redattore capo Paola Crasso e soprattutto dal direttore di Rai 3 Silvia Calandrelli.
Mi manda Raitre, Salvo Sottile: “Orglioso di aver risolto tanti casi”
Il conduttore di Mi manda Raitre Salvo Sottile viene poi interrogato dal settimanale Telesette riguardo a un altro tipo di difficoltà, quelle incontrate all’inizio dell’esperienza di conduzione del programma. Ci è voluto un po’ di tempo affinché riuscisse a dare la sua impronta al programma che, ereditato nel 2016, non attraversava un momento felicissimo. Salvo racconta:
E’ stato un lavoro lungo: in quattro anni si è trasformato e oggi siamo tra i più seguiti nel daytime di Rai Tre.
Oltre ai problemi del momento, relativi al coronavirus, una trasmissione che va in onda in diretta deve saper fronteggiare un gran numero di imprevisti (altri imprevisti sorprendenti nelle trasmissioni Rai).
Salvo Sottile sul futuro in Rai: “Vorrei sviluppare un’evoluzione di Mi manda Raitre”
Salvo Sottile svela a Telesette l’intenzione di voler concepire una nuova forma da adattare allo storico programma Mi manda Raitre: Magari in un orario serale più accessibile, per avvicinare il pubblico al mondo delle istituzioni, parlando di problemi concreti e dei modi, altrettanto concreti, che ci sono di risolverli.