Morto Andrea G. Pinketts, lo scrittore con ‘Il senso della frase’
Andrea G. Pinketts è morto: lo scrittore aveva 57 anni
Aveva ‘il senso della frase’ Andrea G. Pinketts. La G. sta per Genio. Sarebbe più corretto dire ‘stava’, ma si sa che il Genio non muore mai. Resta impresso nella memoria di chi ne ha goduto; nella carta di cui sono fatti i suoi libri intraducibili; nell’inchiostro di cui sono composte le sue frasi funamboliche. Nell’amore per la sua Milano sensuale e tenebrosa. E’ un giorno che ha appeso il sorriso al chiodo, quello di oggi 20 dicembre 2018. Perché Andrea G. Pinketts è morto; Con un coraggio da trapezista e la forza di un leone (il cuore l’aveva dolce come panna) ha lottato contro la malattia. La Letteratura d’ora in avanti sarà come una donna abbandonata al tavolo di un bar, con il bicchiere in una mano e gli occhi fissi sulla porta, in attesa che lui entri con il cappello in testa e l’immancabile sigaro in bocca.
Morto Andrea G. Pinketts, il più grande scrittore italiano di noir
Andrea G. Pinketts è morto dopo una lunga lotta con la malattia. Non si è mai lamentato e se n’è andato attorniato dalle persone che gli volevano bene veramente. Se ne va il più grande scrittore italiano di noir. Da Lazzaro, vieni fuori a Il senso della frase passando per Il conto dell’ultima cena, Fuggevole Turchese e Depilando Pilar: romanzi unici nel loro genere, difficilissimi da tradurre, libri frizzanti come acqua minerale e inebrianti come un buon vino (o come la birra, che lui adorava). Autore di inchieste giornalistiche che resteranno nella storia, vincitore del Premio Scerbanenco nonché uno dei pochi italiani a essere insignito della prestigiosa Medaglia d’onore dell’Assemblée Nationale de la Rèpublique Française per meriti artistici e culturali nel 2006. Grazie a lui la lingua italiana ne è uscita più impreziosita che mai; grazie a lui un ragazzo che sognava di vivere scrivendo ha preso il massimo dei voti nella prima prova scritta dell’esame di maturità. “Si chiama passione perché passa” scriveva ne Il conto dell’ultima cena. Se si pensa a ciò che ha lasciato, nasce spontanea una frase del tutto nuova: si chiama amore perché ti prende all’amo e ti fa sentire un Re. So long, Andrea G. Pinketts.