Stefano De Martino copia Barbara d’Urso a Selfie – Le cose cambiano

Selfie: il messaggio di Stefano De Martino che imita Barbara d’Urso

Ogni caso trattato a Selfie – Le cose cambiano regala spunti di riflessione per i mentori: infatti molto spesso vengono presentati da Simona Ventura casi di vita quotidiana, in cui tutti noi possiamo rispecchiarci. E’ successo per esempio stasera, durante la seconda puntata, in cui la richiesta d’aiuto da parte di una donna ha talmente colpito tutti i personaggi in studio, che anche Stefano De Martino ha voluto dire la sua, e ha voluto fare un appello rivolto ai telespettatori. La storia presentata dalla ragazza, presa poi sotto l’ala protettrice di Barbara De Rossi, era comunque veramente tragica e travolgente: la donna aveva avuto infatti la gioia più grande, suo figlio, da un uomo violento che la picchiava quotidianamente. Anche per questo quindi si era chiusa in se stessa e per 5 anni non aveva più voluto ne uscire, ne tanto meno curarsi. Tali parole, hanno spinto quindi Stefano a fare un appello molto toccante che ha ricordato a molti quelli che molto spesso fa Barbara d’Urso durante i suoi talk.

Barbara d’Urso: una sua citazione ripresa da Stefano De Martino a Selfie – Le cose cambiano

La richiesta della donna a Selfie parlava chiaro: avrebbe desiderato guardarsi finalmente allo specchio senza avere vergogna e soprattutto avrebbe voluto cambiare aspetto per cambiare vita, e dimenticare il terribile passato con il suo ex fidanzato violento. Stefano De Martino a Selfie – Le cose cambiano ha voluto quindi fare un appello nei confronti delle sue telespettatrici, affermando che chi picchia una donna non la ama, e che bisogna andare a denunciare nell’immediato, dopo la prima volta che un uomo alza le mani. Stefano ha così ripreso il motto che Barbara d’Urso molto spesso dichiara durante Pomeriggio Cinque: nel suo talk la conduttrice tratta infatti quasi sempre di cronaca dove molto spesso le vittime sono donne, mentre i carnefici sono gli uomini. Così, Barbara manda spesso in sovraimpressione il bollino ‘Chi ti picchia non ti ama’, difendendo a spada tratta la figura della donna.