Maria De Filippi e Barbara d’Urso: la strana battuta della Lucarelli

Selvaggia Lucarelli attacca la De Filippi e la d’Urso? Le sue parole

L’attendibile blog di televisione DavideMaggio ha avuto l’onore di intervistare il giudice di Ballando con le stelle Selvaggia Lucarelli, duramente attaccata in questi giorni per le sue polemiche durante il programma. Anche Selvaggia, infatti, ha ammesso che sui social è ogni giorno criticata per via delle discussioni che animano il talent di ballo, le quali molto spesso sono originate da lei stessa. La trasmissione quindi, andando in onda su Rai 1, e quindi su una televisione pubblica, deve per forza essere rigorosa e trasmettere contenuti culturali? Per la Lucarelli non è proprio così: la giornalista ha infatti affermato che ‘la manfrina della tv pubblica’ non le va proprio giù. Inoltre non è che la concorrenza, essendo una televisione privata, non debba avere un minimo di decoro e una funzione educativa: i programmi di Maria De Filippi e Barbara d’Urso per esempio, per Selvaggia sono i peggiori, ecco il perché.

Barbara d’Urso e Maria De Filippi nel mirino di Selvaggia Lucarelli: ecco perché

Innanzitutto Selvaggia Lucarelli ha commentato i contenitori televisivi di Maria De Filippi, partendo da una battuta che la bionda conduttrice aveva fatto a Sanremo. Maria aveva infatti detto che i suoi programmi non educano, ma mostrano semplicemente la realtà. Per Selvaggia le cose sarebbe palesemente diverse: Uomini e Donne e i tronisti per esempio non raccontano nulla, ma costruiscono, alimentano e ispirano, diventando modelli per milioni di giovani. Stesso discorso per Barbara d’Urso: la conduttrice di Pomeriggio 5 ha infatti un bacino di utenza al sud incredibile, e non è vero che, pur andando in onda sulla tv commerciale, non educa anche negativamente chi la guarda. La Lucarelli infine ha ricordato le numerose querele che negli anni si è guadagnata dai personaggi nello spettacolo, tra cui spicca il nome della già citata d’Urso, a causa di un tweet al veleno, ma anche quello di Valerio Scanu e Alfonso Signorini.