Pagelle Festival di Sanremo: il CorSera boccia Scanu, Fragola e Dear Jack
Pagelle Festival di Sanremo: promossi Elio e Rocco Hunt
L’attesa è finita: stasera, alle 20:30 su Rai 1, si alzerà il sipario sulla sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo. Ieri c’è stata la conferenza stampa di presentazione. Presenti Carlo Conti e i co-conduttori Gabriel Garko, Madalina Ghenea e Virginia Raffaele (sarà divertente e femminile). Come ogni anno, giornalisti e critici musicali hanno potuto ascoltare in anteprima le canzoni del Festival. Stamattina sul Corriere della Sera le temutissime pagelle di Andrea Laffranchi. Di seguito i voti e i giudizi del giornalista sulle 20 canzoni dei Big in gara. Elio e le Storie Tese, voto 9. Il brano “Vincere l’odio” infila sette ritornelli diversi che citano mondi musicali lontani legati da un surreale gioco di parole. Rocco Hunt, voto 8. “Wake up” porta una ventata di freschezza al Festival. Si balla tra hip-hop e funk. Annalisa, voto 7,5. Con “Il diluvio universale” torna all’eleganza, il testo è uno dei migliori. Nell’interpretazione ci mette grinta e passione. Morgan con i Bluvertigo, voto 7,5. “Semplicemente” cita gli anni 70 e usa l’orchestra con gusto. L’incognita è la voce del leader. Francesca Michielin, voto 7,5. Dietro il progetto c’è sostanza. In “Nessun grado di separazione” si sente un gusto per gli anni 70. Testo anagraficamente corretto. Giovanni Caccamo-Deborah Iurato, voto 7. “Via da qui” ha basi solide. Lui ci mette classe e sentimento, lei gli acuti. Ci si aspettava più coraggio. Noemi, voto 7. “La borsa di una donna”, il testo migliore per un brano non di presa immediata.
Festival di Sanremo: Laffranchi boccia Scanu e Fragola
Arisa, voto 6,5. “Guardando il cielo” è una ballad tradizionale che fa coppia con una voce d’altri tempi, sempre sicura e precisa. Alessio Bernabei, voto 6,5. “Noi siamo infinito” è uno dei pochi brani ad aver capito che siamo nel 2016 ma resta in superficie. Neffa, voto 6,5. In “Sogni e nostalgia” si ride degli amori che sono finiti. Patty Pravo, voto 6,5. “Cieli immensi” è una ballad elegante con rigore e struttura. Enrico Ruggeri, voto 6,5. “Il primo amore non si scorda mai”, premio al peggior titolo. Si sente tutto il passato del cantante. Irene Fornaciari, voto 6. “Blu”, il brano regge ma forse la cantante non ha ancora le spalle larghe per proporre un tema cosi serio. Ecco ora i brani che, secondo Laffranchi, non raggiungono la sufficienza. Dolcenera, voto 5,5. In “Ora o mai più”, voce e pianoforte, un coro gospel ma la canzone fatica. Valerio Scanu, voto 5,5. “Finalmente piove” scritta da Fabrizio Moro non ha le carte per durare e si perde in un testo banale. Lorenzo Fragola, voto 5. “Infinite volte” andrebbe bene per un cantante over 40, i ricordi di un amore che si fatica a cancellare in bocca a un ventunenne si perdono.
Pagelle Festival di Sanremo: male Dear Jack e Zero Assoluto
Clementino, voto 5. “Quando sono lontano” si perde nei cliché, sia nei suoni che nelle rime. Stadio, voto 5. “Un giorno mi dirai”, vorrebbe commuovere con un padre che racconta alla figlia delle cose cui ha rinunciato per lei ma il troppo calcolo lo rende freddo. Una ballad che parte acustica e nel ritornello si apre al rock. Dear Jack, voto 4,5. “Mezzo respiro” sembra un pezzo rimasto nel cassetto di Mengoni e riletto in chiave rock melodico. Infine 4,5 anche per gli Zero Assoluto. “Di me e di te” funzionerà in radio. Superficialmente post adolescenti, rifanno se stessi. Dopo aver ascoltato i 20 brani in gara, 10 stasera e 10 domani sera, quale sarà il giudizio del pubblico sovrano? Si rispecchierà nei voti del critico del Corriere della Sera? Che il Festival di Sanremo abbia inizio!