Selvaggia Lucarelli al processo. L’accusa: con Neri e Soncini rubavano foto ai vip
Coloro che possono vantare una memoria ferrea ricorderanno sicuramente i gossip lanciati in rete qualche anno fa dall’irriverente Selvaggia Lucarelli che dal suo account Facebook e Twitter non ha mai smesso di sollevare polveroni, critiche e di far sentire la sua in merito ad ogni dibattito (ultimo tra questi la guerra mediatica tra la criminologa Roberta Bruzzone e l’imitatrice Virginia Raffaele); la fonte di questi scoop è da sempre rimasta segreta ma a fare luce sulla questione è giunto il sito Giustiziami, noto sito di cronache dal tribunale di Milano.
Pare infatti che, stando a quanto dichiarato dalla fonte sovra citata, l’eclettica opinionista televisiva con l’ausilio di due complici, quali Guia Soncini e Gianluca Neri alias Macchianera, si sia appropriata in maniera furtiva degli account di alcuni VIP un po distratti e superficiali per lanciare i celebri scandali in rete o addirittura vendere foto ricavate dal misfatto.
L’accesso al mondo privato dei volti noti del piccolo e del grande schermo è stato facilitato dalla presenza di password o domande di sicurezza per il cambio della stessa un po troppo deboli. Ad esempio pare che nel caso di uno dei personaggi-vittima la domanda di sicurezza per il cambio codice d’accesso sia una semplice e scontata: “Come si chiama il tuo animale domestico?” – informazione facilmente recuperabile e sotto gli occhi di tutti.
Ad essere stati vittima della magagna sono stati dai vip nostrani come Elisabetta Canalis, Federica Fontana e Mara Venier fino a quelli d’oltreoceano come Sandra Bullock e Scarlett Johansson. In particolare la prima di questa lista è stata obbligata a bloccare tramite vie legali la diffusione di foto private della festa dell’allora compagno George Clooney che erano finite nelle mani della Lucarelli; ma non è tutto.
Infatti, oltre ad entrare in possesso di foto private dei personaggi in questione violando la privacy di questi, il trio ha tentato di rivenderle guadagnando così un bel gruzzoletto sulla notizia esclusiva che avrebbe reso appetitosa qualsiasi copertina in edicola, aggravando così la loro situazione.
Infatti, gravavano già sul loro capo le accuse di concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione di codici di accesso, accesso abusivo a sistema informatico, violazione della privacy, reati che sono stati dunque aggravati dall’aver tentato di lucrarci.
La Lucarelli, come sempre, non è stata a guardare e mentre la notizia si sta diffondendo alla velocità della luce sui social e sul web, qualche minuto fa è intervenuta con un messaggio sul suo profilo Facebook difendendosi così: “Chi mi conosce sa bene che a stento riesco a fare un aggiornamento al computer, figuriamoci diventare un hacker!“, ma staremo a vedere quale sarà la decisione insindacabile che spetterà alle istituzioni legali.