Michele Santoro dice addio a Servizio Pubblico, probabile la chiusura con La7
“Lascio perché ho voglia di cambiare. Ad essere in crisi non è la forma talk-show ma l’intero sistema televisivo, da tempo in difficoltà per totale mancanza di innovazione”. Queste le parole del noto giornalista televisivo Michele Santoro, signore dei più autorevoli salotti politici da oltre vent’anni, da quando nel lontano 1988 iniziò la sua avventura con “Samarcanda”, talk di attualità, cronaca e politica che vantava la partecipazione di personaggi del calibro di Dario Fo e del poeta Edoardo Sanguineti.
Servizio Pubblico, programma d’approfondimento politico di successo che ha visto la luce il 3 novembre del 2011, in Italia è stato uno dei primi esperimenti di trasmissione su più piattaforme: era possibile seguirlo infatti sia sul web, sia in televisione e anche in radio. Questo perché, prima dell’approdo definitivo su Cielo avvenuto nel 2012, al programma non era stata trovata una chiara e certa collocazione televisiva nazionale, ragion per cui Servizio Pubblico ha rappresentato il primo esempio di programma realizzato anche grazie al contributo economico volontario di molti cittadini.
Dichiarerà Santoro a proposito di questo: “Ciò che è accaduto con questa trasmissione costituisce il tentativo di una rivoluzione civile, democratica e pacifica contro il degrado della tv generalista occupata dai partiti, sia nel pubblico che nel privato”. Il giornalista stesso, ora pronto per una nuova sfida, riconosce che sarà difficile ottenere gli stessi risultati (Servizio Pubblico viaggiava su una media dell’8% di share), ma che ha voglia di dare un nuovo corso al genere del talk, da lui definito stanco e vecchio.
In attesa di saperne di più sull’ultimo progetto in cantiere per uno dei personaggi più controversi, dibattuti e scomodi delle reti televisive italiane, arriva proprio oggi la conferma di un’altra sua creatura, “Anno Uno”, talk politico con un trend più giovane e leggero, condotto dalla sua pupilla Giulia Innocenzi: come per la passata edizione è prevista la presenza in studio di ventiquattro giovani ragazzi che dibattono e si confrontano con il personaggio politico del momento. Il programma andrà in onda su La7 in un nuovo ciclo di quattro puntate.