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Le Iene Show dalla Terra dei Fuochi: basta una dieta sana per prevenire i tumori?

Scritto da , il Marzo 6, 2015 , in Programmi Tv Tag: , , ,

Consueto appuntamento del giovedì sera con Le Iene Show su Italia 1. Servizio clou della puntata affidato a Nadia Toffa, che dalla Terra dei Fuochi in Campania ci ha mostrato gli interessanti studi di un équipe medica partenopea sullo smaltimento dei metalli pesanti da parte dell’organismo umano, problema che affligge gli abitanti della zona. Del resto, non è la prima volta che la Toffa si occupa dell’argomento: già in passato, infatti, aveva indagato sull’urbanizzazione sfrenata sui rifiuti tossici.

Protagonisti del servizio, dunque, il dott. Andrea DelBuono e il biologo nutrizionista Armando D’Orta. I due medici campani hanno evidenziato con chiarezza e semplicità come cambiare le nostri abitudini alimentari quotidiane faciliti lo smaltimento delle tossine e di quei metalli definiti pesanti per il nostro organismo. In particolare i due studiosi insistono sull’origine naturale degli alimenti che dobbiamo abituarci a mangiare: legumi, frutta e verdura rigorosamente di stagione, cereali in chicchi e divieto categorico di saccarosi vari, comuni nella frutta trattata o negli alimenti confezionati.

La Iena Toffa ha mostrato gli effetti benevoli che la dieta ferrea ha apportato nella vita di coloro che hanno deciso di sottoporvisi, mentre i due medici si sono dichiarati soddisfatti dei miglioramenti notati anche dalle analisi svolte dai pazienti mesi dopo l’inizio della dieta. Effettivamente il metodo studiato favorisce una facilità consistente di smaltimento dei metalli pesanti come il mercurio, il cadmio e il piombo. Tutti i volontari hanno affermato di condurre ora una vita più armoniosa, di sentirsi molto più energici e forti.

E’ proprio questo l’obiettivo della dieta. Rendere le cellule del nostro organismo più forti e resistenti all’intrusione di metalli dovuti in particolare all’aumento dei radicali liberi, ovvero di quel procedimento che porta allo stress ossidativo e quindi al cancro o l’invecchiamento cellulare. Il servizio è chiuso da una riflessione della Toffa che, dopo aver interrogato due luminari della scienza quali Ettore Bergamini e Carla Ferreri sull’esperimento, ha richiesto alle nostre istituzioni di appoggiare questa ricerca (quantificata intorno ai 30mila euro) su un campione più vasto di persone per vedere se le buone aspettative mostrate dall’esperimento possano diventare speranza per qualcuno un domani.

Come spiegato anche dal dott. D’Orta, cercare di trovare una soluzione alternativa al problema dell’inquinamento terra-acquifero non è accettare la situazione o far si che coloro che ne sono responsabili non paghino per questo, ma si tratta di non piegarsi a chi vuole che il territorio italico non venga sfruttato ancora impunemente.