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Jovanotti si racconta su Sette: “Papa Francesco è come la Coca-Cola, piace a tutti”

Scritto da , il Marzo 27, 2015 , in Interviste Tag:
Foto Jovanotti

Il 24 febbraio 2015 è uscito il suo tredicesimo album “Lorenzo 2015 CC.” ed è balzato subito in testa alle classifiche dei dischi più venduti: l’ennesimo successo per Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Dopo l’intervista di Ligabue che, tra l’altro, ha raccontato di quella volta in cui rifiutò un invito di Giovanni Paolo II, oggi è il turno del cantante di Cortona che si è raccontato, in esclusiva, su Sette, il magazine del Corriere della Sera, rispondendo alle domande di Gian Antonio Stella.

Da due anni, Jovanotti fa la spola tra gli Stati Uniti e l’Italia ma non gli piacerebbe vivere in America, è una società spietata, dura. E lui soffre un po’ il giudizio degli altri, ci rimane male se qualcuno dice una cosa che, in fondo, pensa anche lui. Detesta litigare: “La litigata non fa per me perché perdo sempre. Se qualcuno alza la voce, divento piccolo, piccolo. Ho sempre sofferto le liti e i miei genitori, purtroppo, litigavano tanto”. Parla della mamma, venuta a mancare nel 2009, e del papà Mario che era funzionario in Vaticano.

Infatti, il cantante ricorda con nostalgia di quando, da bambino, faceva le scivolate sul pavimento della Cappella Sistina. Ma a Lorenzo Cherubini piace Papa Francesco? “E a chi non piace. E’ come la Coca-Cola. Come può non piacere. E’ formidabile. Un uomo di comunicazione nell’era della comunicazione. La rinuncia all’auto blu, la borsa che si porta da solo… Sono segnali che valgono un’enciclica. Cosi come le parole sulla diversità: chi sono io per giudicare. Quella è Storia”. Il fenomeno Jovanotti è esploso quando lui aveva 21 anni.

Col tempo ha cominciato a pensare che la forma-canzone fosse quella giusta per esprimersi. Ma dice: “Sono consapevole dei miei limiti, sono stati la mia ricchezza”. Il cantante che vanta il record di aver piazzato almeno un brano in classifica per 27 anni consecutivi, non cede alle tentazioni della vita da rockstar: “Sono monogamo. Quella del matrimonio è un’esperienza che mi piace proprio”. Per quanto riguarda la politica, non è mai stato un militante ma rivendica la libertà di schierarsi all’americana.

Ritiene che Renzi abbia alcune grandi qualità e dei limiti evidenti ma parla delle cose di cui bisogna parlare. Berlusconi, a volte, gli fa tenerezza. Salvini non gli piace. E, in ogni caso, lui canta per tutti perché la musica deve unire. Ma per Jovanotti, la gioia più grande rimane sempre e solo una: “Fare una canzone che poi viene cantata in macchina a squarciagola da uno che va al lavoro. E magari sua figlia l’ascolta nelle cuffiette mentre va a scuola…”.