Stile The Voice 3, dal dread di Noemi alla penna rossa di J-Ax: i look della prima puntata
Ieri sera è andata in onda la prima attesissima puntata di The Voice of Italy, terza edizione. Attesissima per il debutto del duo Roby e Francesco Facchinetti in qualità di unico giurato, in una sorta di doppia poltrona, a sostituzione di Raffaella Carrà. Ma non solo. C’era anche la curiosità di vedere come se la sarebbe cavata Chiara Iezzi alle Blind Auditions.
Per la cronaca, Chiara Iezzi è passata ed è entrata nel team #loser di J-Ax. C’era anche grande attesa per testare questa nuova giuria, in cui come è ben noto, non mancano le tensioni, vista la storica “antipatia” tra Francesco Facchinetti e J-Ax sulla questione “rap”, che infatti non è mancata di venir fuori durante la serata, a suon di visualizzazioni YouTube e duetti celebri (un po’ tipo “io ho fatto questo”, “io ho fatto quello”). E siccome si sa che due galletti nello stesso pollaio è difficile che convivano senza azzuffarsi, di sicuro i due ci riserveranno altri illustri battibecchi.
Ma passiamo ai look. Scordatevi il confronto con Forte Forte Forte, perchè non c’è storia. La giuria di The Voice ha personalità e carattere da vendere, a partire dal look. Ognuno dei quattro giurati ha portato su quelle poltrone uno stile inconfondibile che prende ispirazione direttamente dallo stile musicale rappresentato con qualche (azzeccatissima) variante. Dunque impossibile dare voti, perchè sono stati tutti impeccabili.
Noemi, regina del rock-blues, ha puntato su un outfit che rispecchia appieno la sua multisfaccettata personalità musicale, mixando top e giacchina in pelle nera senza revers (in alcune auditions aveva una maglia nera con la faccia stilizzata di Topolino) e gonna anni ’50 a stampa impressionista black&white con tanto di sandalo intrecciato a fascia con tacco e plateau. Presente anche l’immancabile dread (ribattezzato dalla stessa Noemi Marley), definito elemento feticcio, ma anche “coda di scorpione” da uno dei colleghi giurati.
Il duo del team #facch, alias Roby e Francesco, hanno scelto camicia (bianca Francesco, nera Roby) + giacca elegantissima per il padre, simil stampa pitone glitterata, e bianca con maniche risvoltate a favore dei tatuaggi il figlio. Altri due mondi musicali a confronto. Ma ammetto che, al di là della diatriba puerile con J-Ax, Francesco ha dimostrato una certa maturità artistica nei commenti ai concorrenti che fanno onore alla sua scelta di aver accantonato la carriera di cantante per quella di talent scout.
Che dire di Piero Pelù, leggenda del rock italiano, che ad un certo punto si è ritrovato un suo clone sul palco a cantare “Regina di cuori”. Chiunque si sarebbe imbarazzato e Piero non è stato da meno. Il suo essere rock prosegue negli anni, con pants in pelle rossa di due taglie più piccoli (alcuni hanno insinuato anche tre), maglioncino melange nella stesa tonalità e giacchino di pelle beige con zip in ogni dove. Immancabile “mosca” modificata e mezzo codino d’ordinanza. Piero ci piace così, guai a cambiare!
Infine altra leggenda, questa volta del rap, alias J-Ax, una delle personalità più divertenti di questa giuria (anche se la battuta migliore rimane senza dubbio quella di Roby Facchinetti “Si dice che Dio sia in ogni luogo, ma i Pooh ci hanno suonato almeno due volte!”).
Per lui stile da gangster “2.0” per citarlo, con camicia bianca, gilet ricamato sul retro stile tattoo, pantaloni neri e le classiche bicolor stringate black&white. A completare il tutto, borsalino nero con doppia penna rossa. Che stile!
Inutile dire che l’accessorio di tendenza nella giuria di The Voice, dopo gli anelli a profusione, sono stati gli abbondanti tatuaggi. Ma è la personalità di questi giurati a farla da padrone, ego (smisurato per alcuni) compreso.
E i concorrenti? Tra quelli che mi hanno colpito di più, nel bene e nel male (parliamo sempre di look) ci sono il ragazzo italo francese, tale Thomas Cheval, che ha suonato al pianoforte “Mad World”, con un’inguardabile maglia stampata con mega rose e la palermitana Alessandra Salerno che ha incantato con la versione by Autoharp di “Creep” dei Radiohead. Incantevole, anche nel look. Da buona stilista si è infatti realizzata da sola il fantastico abito con gonna in tulle indossato sul palco.
Ah, un ultima cosa: tenete d’occhio il cantautore diciottenne Raffaele Esposito…il ragazzo ricorda molto Bruno Mars, ma in versione più intimista. Farà strada.