Servizio Pubblico, diretta della puntata del 15 Marzo: “La verità”
Tra poco meno di un’ora, torna in tv e online una nuova puntata di Servizio Pubblico che stasera si preannuncia davvero avvincente. A 20 anni dall’assassinio di Paolo Borsellino e alla luce dell’annullamento del processo a carico di Marcello Dell’Utri per i suoi presunti rapporti con la Mafia, Michele Santoro dedica la puntata di Servizio Pubblico di stasera intitolata “La verità” ai rapporti Stato-Mafia, alla svolta terroristica di Cosa Nostra e di quanto venuto fuori in questi 20 anni nei processi e nelle testimonianze dei pentiti.
In esclusiva verrà trasmessa l’intervista realizzata a Angelo Provenzano, figlio del Capo dei Capi Bernardo che racconterà a Servizio Pubblico particolari sulla vita di suo padre e la testimonianza della vedova Borsellino, che parla dell’attentato che è costato la vita a suo marito. In studio con Michele Santoro l’onorevole del Pd e membro della Commissione parlamentare antimafia Walter Veltroni, l’onorevole Fabrizio Cicchitto capogruppo del Pdl alla Camera, l’ex ministro della Giustizia Claudio Martelli, Massimo Ciancimino, Salvatore Borsellino, il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Antonio Ingroia. Vi aspettiamo tra poco per la diretta di Servizio Pubblico con LaNostraTv.
h 21,05 Inizia la puntata di Servizio Pubblico. h 21,05. Michele Santoro:” Ma quanti cittadini al di sopra di ogni sospetto hanno rapporti con la mafia? La differenza tra me e Giuliano Ferrara è che io cerco di capire cosa è successo mentre a lui non frega nulla. Libero Grassi, che ho sempre il piacere di ricordare, è stato ucciso per la denuncia solitaria. Libero Grassi avrebbe voluto due cose: che ci fosse una legge che punisse chiunque avesse delle relazioni sistematiche con i mafiosi e che ci fosse una politica con delle regole per espellere i politici collusi “. Michele Santoro ricorda i rapporti tra Marcello Dell’Utri e Rapisarda: “In Italia non esiste una stampa incisiva per questo non esiste un’opinione pubblica”.
h 21,16 La testimonianza di Agnese Borsellino, vedova del Magistrato Paolo Borsellino ucciso 20 anni fa. “Mio marito è stato abbandonato al suo destino di mort. Non era un grande giurista ma eticamente era un uomo giusto e mi disse: io non vedrò i risultati del mio lavoro, li vedrete voi dopo la mia morte”. “Io non voglio vendetta, voglio la verità!”
h 21,20 Si torna in studio. Michele Santoro presenta gli ospiti tra cui c’è Salvatore Borsellino, fratello di Paolo. “Da anni che dico che mio fratello è stato ucciso perché si è messo di traverso su una scellerata trattativa tra Mafia e pezzi di Stato. Quanod si avvicina alla verità aumentano gli ostacoli e la resistenza affinchè la porta della verità venga aperta”.
h 21,25 Una ricostruzione a fumetti di Walter Molino ricorda la strage di Capaci fino a Via D’amelio con gli incontri di Vito Ciancimino e gli ufficiali del Ros. Intervista a Sergio Lari, procuratore di Caltanissetta: “Totò Riina aveva una paura tremenda dell’attentato di Capaci perchè diceva che per farlo bisognava superare un muro. Questo muro era Borsellino.”
h 21,32 Walter Veltroni in studio: “Perché Scarantino si è autoaccusato dell’omicidio di Borsellino e si è fatto 19 anni di carcere, chi l’ha spinto? Perché se l’ha spinto qualcuno dello Stato, la vicenda assume un’altra connotazione”. Il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Antonio Ingroia in collegamento da Chicago: “Dal buio e dal sangue di quella stagione non ci siamo ancora affrancati e non lo faremo finché non conosceremo la verità. Però la verità, quando è così difficile, quando non viene fuori, questo è dovuto al fatto che si tratta di una verità imbarazzante. Quindi non bastano i Magistrati per far uscire fuori la verità ma è il Paese che deve dimostrare di volerla sapere e finora ha dimostrato di non volerla sapere”.
h 21, 44 Claudio Martelli, ex-ministro della Giustizia dal febbraio 1991 ad aprile 1993: “Due cose avevano il potere contro la mafia: la legge sui pentiti per garantire chi tradisce la mafia e il carcere duro. Eliminare il 41 bis significherebbe disarmare lo Stato con coseguenze gravissime”.
h 21, 52 Lo Stato oggi ha tagliato ogni legame con la Mafia? Questa la Domanda del sondaggio sulla Pagina Facebook di Servizio Pubblico lanciata da Giulia Innocenzi.
h 22, oo La deposizione di Agnese Borsellino. La vedova rivela degli aspetti sul rapporto tra mafia e “pezzi deviati dello Stato”. “La mafia mi ucciderà quando altri lo consentiranno” le disse il marito prima di morire.
h 22,10 In studio si discute sulla veridicità della testimonianza con Salvatore Borsellino che ne sottolinea a gran voce la lucidità. Gli ospiti in studio si confrontano sui fatti tra ricostruzioni e testimonianze. Ingroia: “I magistrati sono bravi solo o quando sono morti o quando si occupano di giustizia militare. Quando invece l’imputato è un personaggio più potente, contro di loro si scatena il diluvio”. E ancora: “Il rinvio della cassazione a Dell’Utri non significa che è innocente. In questo caso il procedimento si sarebbe chiuso definitivamente. Il rinvio è stato fatto solo perchè la motivazione non era valida. Si torna così alla condanna in primo grado a 9 anni di carcere, non a una dichiarazione di innocenza!”
h 22,20 Walter Veltroni: “Io non sono un dietrologo, ma più vado avanti più vengono fuori delle cose della storia d’Italia che mi fanno pensare di aver vissuto in un truman show in cui ci hanno raccontanto un sacco di balle”. Martelli: “Nell’agosto 88 è certo che ci sia stata la combutta dei servizi segreti per l’attentato non riuscito a Falcone”.
h 22,30 Salvatore Borsellino: “Dopo la morte di Paolo, con i Governi che si sono succeduti sia di destra che di sinistra non abbiamo fatto altro che pagare delle cambiali, come la strage di Via dei Georgofili che è servita per alzare il prezzo della trattativa”. Salvatore Borsellino contesta l’intervista a Angelo Provenzano per aver dato spazio al figlio di un mafioso.
h 22, 36 Intervista a Angelo Provenzano: “Falcone e Borsellino sono delle vittime da immolare all’altare della patria, vittime della violenza”. Angelo Provenzano fa un appello sulle condizioni di salute del padre che prima di tutto “è cittadino italiano”.
h 22,46 Si torna in studio. Santoro: “Non si può essere neutrali tra Stato e mafia, se no non si è credibili!” Salvatore Borsellino sottolinea il linguaggio mafioso di Angelo Provenzano: “Il discorso di Provenzano mi ricorda quanto era stato detto per Contrada. Lui era stato scarcerato perchè dicevano che stava per morire. Per questo è uscito di galera ed è andato ad abitare a 300 metri da casa di mia sorella. Lei è morta di tumore un anno fa, lui sta ancora lì”.
h 22,52 E’ il momento di Marco Travaglio che spiega i processi in riferimento alla condanna di Marcello Dell’Utri e i suoi rapporti con la mafia eil cui processo è finito nelle mani di Grassi “l’ammazza sentenze”.
h 23,10 L’agghiacciante testimonianza di Valeria Grasso, imprenditrice di Palermo e testimone di giustizia: “Nonostante avessi interrotto la mia attività imprenditoriale pur di non essere minacciata dalla mafia, mi vennero a cercare dicendomi che avrei dovuto pagare il pizzo vita natural durante…”
h 23,15 Ingroia: “Tutto si può dire fuorché che lo Stato non stia rispettando i diritti civili anche di assassini come Bernardo Provenzano. Mi pare del tutto fuori luogo questa uscita. Davanti la telecamera è venuto fuori tutto il linguaggio della famiglia e della cultura mafiosa. La frase “la violenza chiama violenza” è rappresentativa della cultura della mafia”. Veltroni: “In una situazone di crisi economica la mafia è l’unica ad avere i soldi liquidi. E quindi ha preso il sopravvento come ci ha dimostrato la testimonianza della signora e non solo in Sicilia”. Salvatore Borsellino a Walter Veltroni: “Il fatto che non si tratti più solo della Sicilia ma di tutta l’Italia non è forse segno che le istituzioni non si siano impegnate abbastanza a combattere la mafia?”
h 23,27 A proposito dell’intervista a Provenzano, Martelli: “La posizione che lui assume è sopra le parti, le istituzioni e la mafia. Si mette in una posizione superiore che secondo me sarà il nuovo volto della mafia”.
h 23,37 Intervista di Sandro Ruotolo a Massimo Ciancimino, figlio del boss Vito Ciancimino: “Sono un libero cittadino e posso subire delle minacce. Ecco perchè non ho ancora fatto il nome del sig. Franco. Lo farò nel momento in cui avrò elementi per dimostrare la mia tesi”
h 23,50 Ingroia: “Ciò che ermerge dalle discussioni è una voglia di tregua infatti il confronto tra Stato e mafia è sempre stato contrassegnato più dalla voglia di tregua che dal voler farsi la guerra”. Martelli: “Tutta questa voglia di conoscere la verità del passato, ma chi si occupa dei problemi odierni come quelli del pizzo a Palermo e della violenza quotidiana?” Valeria Grasso a tal proposito: “La procura di Palermo ha fatto un lavoro eccellente per la mia vita e per i miei figli ma lo Stato ancora non mi ha messo in un programma di protezione”.
h 00,oo Santoro: “C’è una convergenza tra chi dice che lo Stato ha fatto troppo o troppo poco. Quella di Ciancimino sembra una spy story!” Salvatore Borsellino: “Sono convinto che ciò che dice Ciancimino è qualcosa che qualcun altro gli mette in bocca. Il nome di De Gennaro è una trappola. Voglio dire a Massimo Ciancimino, dillo a me quel nome e poi ci penserò io a gridarlo come ho sempre fatto!”.
h 00, 11 Le vignette di Vauro concludono la diciassettesima puntata di Servizio Pubblico. Arrivederci a Giovedì prossimo!