Scandalo Saviano-Marino: Lorena Bianchetti risponde
E’ passata quasi una settimana dal contenuto choccante del post facebookiano dello scrittore Roberto Saviano, reo di aver denunciato la presenza del camorrista Gaetano Marino alla trasmissione “Canzoni e sfide” andata in onda su Rai Due il 29 dicembre 2010 e condotta da Lorena Bianchetti. “Perché il Politeama di Catanzaro ha tenuto Gaetano Marino come ospite d’onore in prima fila? Perché la Rai ha messo in scena questa celebrazione?” sono gli interrogativi sollevati da Saviano. La trasmissione prevedeva l’esecuzione da parte della figlia del boss di un brano intitolato “Lettera a papà” : naturalmente non crea scandalo il fatto che una bambina ami suo padre e voglia dedicargli una canzone , quanto il fatto che alla fine dell’esibizione Lorena Bianchetti le si avvicina e dicendole: “E’ bellissimo questo brano. Ti va di fare una sorpresa a papà? Ti va di dargli un bacino? Dov’é… signor papà, c’é Mary che vorrebbe darle un bacino“. E lì, in prima fila, ecco Gaetano Marino (con attenzione da parte del cameraman a non inquadrare il dettaglio delle sue mani di legno). La Rai ha risposto all’accusa limitando il suo coinvolgimento alla sola messa in onda e attribuendo a un produttore esterno la responsabilità dell’organizzazione e della scelta degli ospiti in studio. Da parte sua, Lorena Bianchetti risponde dicendo di essere arrabbiata e stupita per l’accaduto. : “È assurdo quello che è successo e spero che presto mi e ci diano spiegazioni. Quando conduco uno spettacolo di quel tipo, il mio ruolo è esclusivamente quello di presentare i personaggi che mi sono forniti dalla produzione e dagli autori. Non è mio compito sceglierli nè tantomeno conoscere le vite private dei loro parenti dei quali invece dovrebbero informarsi e informarmi gli autori stessi”. Quindi si nega qualsiasi tipo di coinvolgimento diretto della conduttrice ignara delle scelte autoriali del programma tv in questione. [imagebrowser id=795]
Milo Infante, suo collega a L’Italia sul due, difende la Bianchetti sulla sua pagina Facebook negando la sua complicità nell’accaduto e ribadendo la difficoltà di riconoscere un boss della camorra in mezzo a un numeroso e pressoché vario pubblico televisivo anche da parte di un occhio attento e vigile. Che le smentite e le dichiarazioni rilasciate dai diretti interessati abbiamo contribuito a estinguere il polverone sollevato dall’autore di Gomorra? Intanto lo sdegno dei telespettatori di pagare il canone per una tv generalista che manda in onda programmi che sponsorizzano gente legata alla mafia non si placa, e anzi sembra trovare terreno fertile su nuove pagine Facebook di denuncia. Come andrà a finire? Ai posteri l’ardua sentenza.