Mario Monti in tv: andrà Porta a Porta e scoppia la polemica
text-align: center;”>Cambiano i presidenti del consiglio, ma la voglia di andare a Porta a Porta, alias la terza camera, non tramonta mai. Nemmeno Mario Monti (nella foto) sembra saper resistere alla tentazione. I giornali, ormai, danno per scontato che il neo premier sarà ospite di Bruno Vespa e lì presenterà la manovra lacrime e sangue agli Italiani. Il professore prima illusterà i provvedimenti al parlamento, poi andrà a spiegarli ‘direttamente’ ai suoi concittadini. Stando a quanto scrivono i principali quotidiani, pare Monti avesse inizialmente deciso di fare il contrario. Ma qua siamo nel campo delle ipotesi e dunque è inutile stare a commentarle. La polemica, comunque, è già esplosa. Sul web sono moltissimi gli utenti che si scagliano contro il neo primo ministro per la scelta di Porta a Porta come luogo per comunicare le sue scelte economico-sociali. Non poteva fare una conferenza stampa (possibilmente di fronte a giornalisti che fanno domande vere)?
A nostro avviso, il punto non è se Monti andrà o meno da Bruno Vespa. Definire Vespa come il più filogovernativo dei giornalisti, in questo momento, è una bugia bella e buona. Non ci pare, infatti, che i vari Michele Santoro, Giovanni Floris, Gad Lerner, Corrado formigli, Alessio Vinci, ecc. abbiano espresso feroci critiche verso l’ex consulente di Goldman Sachs. In questo momento, se proprio dobbiamo dirla tutta, l’unico conduttore tv a esprimere una posizione piuttosto critica verso il nuovo governo è Gianluigi Paragone (L’ultima parola).
Ma la vera questione non è quella della comunicazione, anche se noi, qui, ci occupiamo precipuamente di tv. La vera questione riguarda la sostanza della manovra. A quanto trapela, a pagare saranno i soliti noti: pensionati, lavoratori dipendenti, piccoli imprenditori. La sanità subirà pesanti tagli. L’iva dovrebbe essere ancora innalzata, con grave danno per le fasce più povere della popolazione. Le caste d’Italia hanno lo spumante tra le mani, pronte ad esultare. Nessun privilegio, a quanto pare, sarà intaccato. Nulla si prevede per aumentare l’occupazione e la concorrenza. E intanto il paese affonda nello spreco e nella corruzione. Che poi questo ci venga annunciato a Porta a Porta o su qualche altro comodo salotto, la sostanza non cambia. Il dramma è il contenuto della manovra, almeno per ciò che trapela. L’altro dramma ( meno importante del primo) è un giornalismo più servile che mai, come ha anche denunciato Marco Travaglio a Servizio Pubblico giovedì scorso.